di David Colzi
giugno 2015
Foto: Gabriele Bellini
Siamo andati a trovare il dottor Scuotto, incuriositi dalla sua specializzazione in Kinesiologia, che lo rende un dentista fuori dagli schemi, almeno dalle nostre parti. Innanzitutto, diciamo subito che il significato di questa parola è studio del movimento, e si tratta di una disciplina olistica, come lo è l’omeopatia; anche in questo ambito ci si occupa il benessere della persona nella sua totalità (mente compresa), non concentrandosi quindi su una parte specifica del corpo, anche se sul momento è quella che fa male. In pratica, mediante “semplici” test muscolari, si ottengono informazioni sullo stato di equilibrio dell’individuo a livello fisico-strutturale, mentale-emotivo e biochimico-nutrizionale.
Lei come è arrivato a capire che tutto il nostro corpo è collegato? «Ho iniziato questo percorso circa 4 anni fa.» dice il dottor Scuotto «All’epoca mi incuriosì molto, quando alcuni miei pazienti mi dicevano che, una volta messa la protesi dentale, gli cessavano tutti i dolori di schiena, oppure affermavano di sentirsi meno stanchi. Così ho cominciato a studiare la Kinesiologia e la posturologia, per aiutare ancora di più i miei assistiti». La nostra bocca è davvero così importante? «Certo. Pensi che il 40% dell’area celebrale, assiste la bocca in tutto il suo contesto. Quindi manipolarla in maniera positiva, crea indubbi benefici a tutto l’organismo. Il punto è capire se eventuali problemi alla bocca sono la causa, o la conseguenza di un altro malessere».
Quindi Kinesiologia per la bocca, ma non solo. Capita infatti che persone, tramite il passa parola, vadano da Alessandro Scuotto, non per farsi vedere i denti, ma per una visita Kinesiologica, legata a tutt’altro tipo di problema. Ovviamente il dottor Scuotto è un dentista, quindi a seconda di che caso si presenta, è lui a indirizzare il paziente verso altri colleghi medici. Così veniamo a conoscenza di una paziente di 30 anni che aveva problemi alla tiroide, e tramite una visita Kinesiologica ha scoperto di avere un’intossicazione da mercurio, contenuto in alcune vecchie otturazioni in amalgama. Altro caso interessante, riferitoci sempre dal dottore, è quello di un bimbo di 11 anni arrivato da lui per farsi mettere l’apparecchio ai denti; il suo problema più vistoso era però una schiena molto compromessa, infatti stava aspettando di mettersi il busto ortopedico. Il nostro medico, oltre a mettergli un apparecchio mobile, lo ha inviato da un suo collega agopuntore per fargli togliere l’aderenza di una vecchia cicatrice che il bambino aveva; infine gli è stata prescritta una dieta adeguata. Ebbene, oggi quel giovane non ha bisogno di portare alcuna protesi per tenere dritta la schiena.
Un paziente che le è rimasto nel cuore? «Ricordo con piacere una bimba di 11 anni con diagnosi di pubalgia. Lei faceva sport a livello agonistico e a causa di questo problema aveva smesso di allenarsi da diversi mesi; neppure il medico sportivo che la seguiva, era riuscito a venirne a capo. Io l’ho aiutata, e vederla tornare ad allenarsi è stato molto gratificante» conclude Alessandro Scuotto.