marzo 2024
“Amag – La storia” è il libro di Graziano Tesi che ricorda una piccola azienda di multiservizi, a cinquant’anni dalla nascita, offrendo spunti di riflessione su presente e futuro.
Amag nasce inizialmente ad Agliana (nel 1972) come Azienda municipalizzata acqua gas e negli anni Novanta, con la nascita del consorzio con il comune di Montale, conserva lo stesso acronimo Amag diventando però Agliana Montale acqua gas. Tesi ex direttore Amag, entrato nell’azienda giovanissimo, ha aperto la scatola dei ricordi, delle foto e dei documenti e, con il libro, rende viva una storia importante di cui Agliana è stata capostipite. Ci porta con sguardo nostalgico al passato e stimola riflessioni sull’attuale gestione dei servizi. Amag è stata un’azienda che (con qualche trasformazione nei primi anni Duemila, per adeguarsi alle normative) ha chiuso definitivamente nel 2009 (con la fusione di Amag Srl in Consiag) perché si delineavano i complicati cambiamenti nell’erogazione dei servizi che hanno privilegiato la crescita dimensionale dei gestori.
Quella piccola azienda locale nei quasi quarant’anni di attività aveva però contribuito ad ampliare e migliorare notevolmente i servizi di erogazione di acqua e gas ad Agliana e Montale (portando in pochi anni alla realizzazione delle reti per servire oltre il 90% della popolazione), con gestori e personale vicini ai cittadini-utenti che nelle indagini, tramite questionari, si dichiaravano molto soddisfatti del personale e del servizio. Amag svolgeva anche progetti nelle scuole e giornate di apertura degli impianti perché tutti potessero visitarli.
Insomma un chiaro esempio di “piccolo è bello” che fa riflettere sull’attuale gestione dei servizi affidata ad una Multiutility, che potrebbe anche essere quotata in borsa.
Il libro, scritto e realizzato da Graziano Tesi, con la collaborazione dei comuni di Agliana e Montale e stampato dalla tipografia del consiglio regionale della Toscana. Vi sono riportati gli sviluppi che hanno segnato negli anni l’Amag e le persone che ne sono state protagoniste, alcune purtroppo non più tra noi, come il presidente Alberto Melani (predecessore di Roberto Guido Bonacchi) e alcuni consiglieri e dipendenti. Ci sono anche preziose testimonianze dell’ex presidente Amag Roberto Guido Bonacchi e degli ex sindaci che l’hanno accompagnata nelle varie fasi: Marco Giunti, Paolo Magnanensi e Daniele Cipriani. Loro, che hanno vissuto le varie fusioni fino alla chiusura di Amag, non nascondono le perplessità avute nel dover aderire a progetti che portavano il gestore dei servizi sempre più lontano dai cittadini-utenti, che ora sono definiti “clienti”, mentre l’esperienza di Amag aveva dimostrato una gestione pubblica che funzionava bene, era efficiente e con risultati economici notevoli.
Marco Giunti, assessore ad Agliana dal 1975 al 1980 e sindaco dal 1980 al 1999, a conclusione della sua ricostruzione rileva: «Negli ultimi due anni del ventunesimo secolo maturarono scelte che sottrassero progressivamente ai poteri locali la gestione dei servizi pubblici che gli enti locali avevano proficuamente realizzato e gestito nei decenni precedenti. Vero è che in molte realtà del nostro Paese la situazione dei servizi, in particolare acquedotti e depurazione, erano disastrosi, ma nella loro opera di superamento di ciò che non funzionava le leggi nazionali e regionali, positive nelle finalità perseguite, vennero spesso interpretate al di là della loro effettiva portata». Giunti rileva che, anche se da decenni il vento spira in direzione contraria, è utile ricordare che i servizi dovrebbero essere sempre a gestione pubblica, con tariffe commisurate ai costi reali e alle spese d’investimento, senza dividendi da attribuire ad azionisti.
Nel racconto di Daniele Cipriani, sindaco di Montale dal 1994 al 2004, ci ha particolarmente incuriosito la “guerra del sasso” che creò tensione tra Agliana e Montale, mentre erano in corso contatti e discussioni sull’ipotesi di gestione associata. «Episodi» scrive Cipriani «che a distanza di anni possono far sorridere, ma che fortunatamente siamo stati capaci di mettere alle nostre spalle». Si trattava di un semplice stratagemma per alterare la ripartizione dell’acqua, che proveniva dall’Agna alle conche (nel comune di Montale), garantita da un “partitore” che tramite bocche tarate divideva l’acqua in quantità definite. In sintesi, succedeva che posizionando un sasso in maniera opportuna veniva incrementata la quantità d’acqua verso Montale. La “guerra del sasso” andò avanti fino alla costituzione del Consorzio Amag.
Paolo Magnanensi, sindaco di Agliana dal 1999 al 2009, evidenzia come i ricordi dell’Amag portano alla ribalta l’attuale progetto Multiutility dei servizi per creare un polo unico della Toscana centrale, di cui pochissimi cittadini sono informati. Magnanensi rileva l’ambiguità del ruolo dei Comuni, che sono allo stesso tempo portatori dell’interesse degli utenti e dei soci nel capitale delle società di gestione.
Roberto Guido Bonacchi conclude affermando: «Amag e il suo consorzio sono stati la chiara dimostrazione che i servizi possono essere gestiti efficacemente anche da aziende totalmente pubbliche, se correttamente gestite».