Chiara Petracchi – una tesi per riscoprire un archivio ritenuto distrutto

Chiara Petracchi – una tesi per riscoprire un archivio ritenuto distrutto

di Giacomo Bini. Foto: Gabriele Bellini.

settembre 2023

Chiara Petracchi è una giovane montalese che si è da poco laureata con una tesi sull’archivio comunale di Montale del 1945 e nel corso della sua ricerca ha fatto una importante scoperta sulla documentazione archivistica dei due anni precedenti: il 1943 e il 1944. La tesi di laurea in Scienze Archivistiche e Biblioteconomiche,  discussa all’Università degli Studi di Firenze,  è intitolata “Montale nel 1945: l’impatto del post fascismo sul territorio” è il frutto di una ricerca molto accurata che permette di ricostruire non solo l’attività amministrativa degli ultimi anni della seconda guerra mondiale a Montale ma anche di conoscere la situazione sociale ed economica del paese nei primi mesi del dopoguerra quando erano ancora aperte le ferite del conflitto e si iniziava faticosamente l’opera di ricostruzione.  La tesi è stata presentata alla villa Smilea alla presenza di un folto pubblico.

La scoperta dei documenti del ‘43 e del ‘44, compiuta dalla giovane archivista, è particolarmente rilevante perché si è sempre pensato che degli anni della guerra non fosse rimasta alcuna traccia documentale. E’ circolata infatti per molto tempo la voce che nel palazzo comunale di Montale si fosse sviluppato un incendio o fosse avvenuta l’esplosione di una bomba e per questo fosse andata perduta la parte dell’archivio relativa agli anni della guerra. La circostanza dell’incendio e della bomba non trova nessuna conferma documentale o testimoniale e non ne fa alcun cenno il sindaco di Montale Giorgio Antelli, quando Il 31 dicembre 1945, rispondendo a una richiesta dell’archivio di stato di Pistoia sulla condizione dell’archivio di Montale afferma che «nessun danno è stato arrecato all’archivio di deposito di questo comune, mentre notevoli sono state le perdite subìte dall’archivio corrente riguardante gli anni dal 1940 al 1944».

La lacuna c’era ma non era stata determinata da bombe o incendi ma dalla mano di qualcuno che probabilmente era interessato a far sparire una documentazione compromettente per chi fosse stato troppo compromesso col regime fascista. Chiara Petracchi nel corso della sua ricerca ha però  trovato una serie di documenti del ‘43 e del ‘44 che erano collocati nel faldone del 1945 e quindi ha potuto almeno parzialmente colmare la grave lacuna di cui soffre l’archivio comunale per gli anni della guerra.

Il grosso della tesi riguarda però di documenti relativi al 1945 che permettono di conoscere i problemi drammatici che viveva allora la comunità montalese. Le carte dell’archivio affrontano per esempio la necessità di ricostruire il paese di Striglianella che era stato demolito nel corso di una rappresaglia nazi-fascista e presente richieste di cittadini che chiedono materiale per riedificare gli edifici distrutti. Emerge poi il problema dei numerosi orfani e anche delle malattie infettive che avevano colpito il bestiame e costituivano una minaccia per l’igiene pubblica. C’era anche tanto desiderio di riprendere una vita sociale come testimonia il manifesto di uno spettacolo teatrale messo in scena nel teatro parrocchiale. Interessante anche la differenza  tra i due primi sindaci: Giuseppe Zini, socialista proveniente dal Comitato di Liberazione Nazionale, molto empatico con i bisogni e le richieste dei singoli cittadini e Giorgio Antelli, che guida il Comune in modo più burocratico, con uno stile da funzionario.

La passione di Chiara Petracchi per le biblioteche risale all’infanzia: «Quando piccola entrai per la prima volta nella biblioteca di Montale» racconta «mi appassionai dei libri e di quell’ambiente ed è maturato in me da allora il desiderio di lavorare in una biblioteca. Per questo ho scelto all’Università il corso di laurea di scienze archivistiche e biblioteconomiche e lì ho scoperto l’interesse per il lavoro negli archivi».

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