di Marco Bagnoli
In origine era una pieve e sorgeva nel territorio di Villiano, che in seguito diventerà il paese di Montale; sconosciuta l’epoca certa della sua fondazione, la ritroviamo in una carta del dicembre 957, al tempo del re Berengario. Non si trovava però in prossimità di un abitato, bensì in una posizione distaccata, come era sovente per la maggior parte delle pievi di epoca altomedievale. Tuttavia la sua presenza non può che testimoniarci il punto di riferimento di una religiosità diffusa, per quanto dislocata. Nella prima metà del X secolo, esauritasi la spinta invasiva ungara, le regioni della Tuscia poterono alfine sperimentare un relativo benessere, direttamente espresso da un contingente incremento demografico. Alcuni di questi nuclei abitativi risalivano sicuramente all’epoca della centuriazione romana, tra la Cassia e la fitta silva de Pacciana et Ronco, rammentata ancora nel XI secolo.
A nord della pieve sorgeva uno dei centri più importanti della zona, quello di Vizzano; non passerà molto tempo prima che la solitudine del Santo si faccia storia passata. Nel 1075 si ha notizia di una terra con case, vigna ed orto; nel 1173 compaiono tre appezzamenti ad oliveto, ed una terra cum edificio nel 1180; tutt’attorno, per vasto errare, ancora zone allo stato di boscum vel silva. Del tipico assetto altomedievale nulla è rimasto a trasmetterci testimonianza; si presume che la ricostruzione dell’edificio sia avvenuto tra il XI e il XII secolo, su schema ad aula unica ed abside rivolta a levante: l’altare maggiore dedicato alla Vergine e ai santi Pietro e Paolo; Lorenzo, Cecilia ed Agnese sull’altare della parete nord, mentre su quella a sud gli apostoli Filippo e Giacomo e i santi Giovanni Battista e Giovanni Evangelista. Sarà proprio a quest’ultimo che verrà intitolata la chiesa nella prima metà del Cinquecento. Il gusto romanico cederà infine il passo ad un blando neoclassico, nella definitiva trasformazione dell’architettura avvenuta nel 1806.