di Giacomo Bini
marzo 2016
Il circolo Arci di Montale compie 50 anni, mezzo secolo di storia della Casa del Popolo che si intrecciano strettamente con l’evoluzione sociale e politica del paese. Negli ampi locali di via Martiri della Libertà si è ballato e giocato a carte ma si sono decise anche le sorti politiche e amministrative di Montale per mezzo secolo. «Nell’autunno di quest’anno faremo una festa» dice l’attuale presidente del Circolo Goretto Goretti «per celebrare l’anniversario».
Goretti ricorda l’origine del circolo Arci di Montale. «Nel 1966 è stata fondata la Società Civile, che è tutt’ora giuridicamente proprietaria dell’immobile ed è nato il Circolo Arci. I soci fondatori della Società Civile rappresentavano le diverse componenti politiche: Comunisti, Socialisti, Repubblicani e qualche indipendente. Una settantina di persone, che negli anni hanno tramandato il loro ruolo di padre in figlio. C’è una prassi per cui quando muore un membro della società civile, viene ammesso un suo familiare che ne faccia richiesta. Nel ’66 fu acquistato il terreno e costruito l’edificio. Qualcuno per contribuire impegnò anche la propria casa. L’idea è che questa casa fosse davvero del popolo e dei lavoratori, tanto che nello statuto c’è scritto che in caso di esaurimento della società civile la proprietà dovrebbe passare al popolo di Montale».
Prima del ‘66 la Casa del Popolo si trovava vicino alla piazza, lungo via XXV luglio, dove c’erano il vecchio cinema Combattenti e Reduci con accanto la pista da ballo. La nuova sede di via Martiri fu voluta per avere locali più ampi. Il fiore all’occhiello della nuova Casa del Popolo era la pista da ballo, il Salone Antares, uno spazio ampio, ideale per ballare e ospitare spettacoli musicali. L’Antares è stato negli anni settanta e ottanta, una vera attrazione, vi si sono esibiti personaggi del calibro di Pippo Baudo e Iva Zanicchi e vi sono andati in scena spettacoli teatrali importanti in particolare quelli di Dario Fo e Franca Rame. Ma le passioni che pulsavano maggiormente nei locali di via Martiri sono state soprattutto quelle politiche. Nell’edificio hanno avuto la loro sede i partiti della sinistra, il Partito Socialista Italiano e il Partito Comunista Italiano con tutte le sue successive trasformazioni. Le alleanze in consiglio comunale, i nomi dei sindaci e gli obbiettivi amministrativi sono sempre stati decisi alla Casa del Popolo più che nel palazzo comunale. E le stanze del circolo sono sempre state il termometro più sensibile degli umori del popolo della sinistra. Anche ora in via Martiri ci sono le sedi delle forze politiche del centrosinistra montalese: Pd, Federazione della Sinistra, Progetto Comune oltre a quella del sindacato dei pensionati Spi-Cgil e dell’Anpi.
Nel salone Antares non si balla più, ma vengono ospitate le manifestazioni politco-culturali e le proiezioni della partite di calcio in un maxischermo. Al piano terra il bar-ristorante viene gestito da dieci anni da Giampiero e Gianna Sordo con una continuità che testimonia la qualità del lavoro e il gradimento dei soci. Ora la direzione del circolo ha in mente la predisposizione di un progetto organico di risistemazione degli spazi dell’edificio in modo da renderli più fruibili e moderni. Sono cambiati i tempi e occorre pensare al futuro. «Vorremmo che il progetto a cui stiamo pensando rimanesse valido a lungo termine» dice Goretti «per lasciarlo in eredità a chi verrà dopo di noi».
Nella foto storica, da destra: l’ex sindaco Roberto Sottili, l’artista Marcello Polacco e l’ex sindaco Vasco Topazzi. Foto sopra: Goretto Goretti.