di Giacomo Bini
febbraio 2012
Che un convegno medico arrivi a commuovere il pubblico è evento più unico che raro. Eppure è accaduto a Montale durante il convegno organizzato dall’A.I.D.O. sulla donazione di organi presso Villa Smilea, perché insieme alle relazioni scientifiche dei dottori Massimo Maccherini e Luca Voltolini, responsabili rispettivamente dei trapianti di cuore e di quelli di polmone dell’ospedale di Siena, c’erano le testimonianze di due giovani trapiantati.
Hicham Benbarfk, trentenne di origine marocchina, stilista di abbigliamento residente a Firenze, ha ringraziato la famiglia dello sconosciuto donatore del nuovo cuore che gli batte nel petto: <<C’è qualcuno che ha deciso di salvarmi la vita>> ha detto <<a prescindere che fossi italiano, marocchino, cristiano o musulmano. Potevano scegliere e hanno detto di sì. Ora io mi sento italiano anche al di là dei fogli di carta. Dal 31 luglio ho trovato un nuovo padre, il dottor Massimo Maccherini>>. <<E’ stata la voglia di costruire una famiglia che mi ha sostenuta>> racconta Serena, 28 anni di Grosseto con un polmone nuovo dal 10 dicembre. <<Prima dell’operazione, mi sono sposata in comune con Stefano e l’anno prossimo ci sposeremo in chiesa. Per la prima volta ho brindato serenamente ad un nuovo anno>>.
Ma, a tenere alta l’emozione, c’è stata anche la relazione del dottor Eufrasio Girardi, coordinatore delle donazioni e trapianti dell’ospedale di Pistoia, che ha posto il problema drammatico delle opposizioni al trapianto (al 21 per cento a Pistoia ma oltre il 50 per cento in certe regioni del sud). <<Parliamo dei morti per incidente stradale>> ha detto <<ma la stampa non parla mai dei morti nelle liste di attesa dei trapianti dovuti anche alle opposizioni>>.
Foto sopra: Serena, la paziente con un polmone nuovo.