di Giacomo Bini
agosto 2011
Claudio Santini, 55 anni, montalese, di mestiere capo-reparto nella storica filatura Biagioli, è da un anno e mezzo presidente della Croce d’Oro di Montale, un’associazione di volontariato da sempre molto radicata nel territorio montalese ma negli ultimi anni particolarmente attenta ad interpretare le rinnovate esigenze della società. Da qualche anno infatti la Croce d’Oro si contraddistingue per un’attenzione particolare al settore sociale, che vuol dire l’aiuto alle famiglie e agli individui in difficoltà.
Perché presidente Santini, questa vocazione per il sociale?
I bisogni delle famiglie e dei singoli aumentano mentre le risorse degli enti pubblici diminuiscono: è inevitabile che un’associazione di volontariato si dedichi a questo settore. Ma non bisogna dimenticare che l’attività di pronto intervento con le ambulanze resta centrale, tanto è vero che abbiamo rinnovato totalmente il nostro parco macchine e siamo una delle poche associazioni ad avere in casa dei formatori qualificati dalla Regione.
Qual è l’attività sociale che in questo momento caratterizza meglio la vostra associazione?
Senz’altro il Giardino dei Semplici. E’ una coltivazione di erbe aromatiche e di comuni ortaggi praticata da un gruppo di ragazzi con quel genere di problemi che spesso inducono le famiglie a tenerli in casa e a non farli uscire all’esterno. Noi abbiamo cercato di offrire loro un impegno in qualcosa di gratificante e costruttivo e devo dire che hanno fatto un orto fantastico. Svolgiamo questa attività in collaborazione con l’Associazione Sole di Pistoia, con la Cooperativa Ipotesi, con l’Arci, l’Auser e il Centro Gulliver di Montale. Dobbiamo anche ringraziare la parrocchia che ci ha messo a disposizione il terreno. Sappiamo che a Montale ci sono anche altri ragazzi che hanno bisogno di questo tipo di aiuto, ma le famiglie preferiscono tenerli a casa o portarli all’interno di strutture diurne. Il primo anno abbiamo avuto un finanziamento del Cesvot ma ora tutta la spesa è sulle nostre spalle, ma lo facciamo volentieri. Del resto in questo campo abbiamo sempre fatto anche il trasporto dei ragazzi all’Aias.
E da poco nel Giardino dei Semplici sono arrivate anche le api.
E’ vero, abbiamo installato due arnie didattiche, anche per i ragazzi delle scuole, grazie ai nostri volontari appassionati di apicoltura Loriano Martellini e Rosa Scelta.
Un’altra scelta originale della Croce d’Oro è stata quella di aprire due sedi decentrate a Stazione e Tobbiana, perché?
Volevamo essere più vicini possibili ai bisogni della gente. A Tobbiana ci sono tante iniziative, dal corso di pittura del maestro Marcello Meucci al trasporto delle persone in farmacia o dove hanno bisogno. A Stazione vogliamo creare un pronto soccorso infermieristico per iniezioni e flebo, considerando anche che in ospedale i tempi di degenza si accorciano sempre più. Sempre a Stazione, nei locali della Parrocchia, c’è la distribuzione di abiti e giochi ai bambini con il progetto “Di mano in mano” che portiamo avanti insieme all’Auser e alla Parrocchia di San Giacomo.
Cosa ha in mente la Croce d’Oro nell’immediato futuro?
Intensificare la collaborazione con le scuole e l’impegno nella formazione. Uno dei corsi più interessanti già fatti è stato quello sulla corretta alimentazione nelle categorie a rischio, per esempio le persone con sindrome down. E visto che abbiamo dei formatori qualificati in casa proporremo molti corsi.
Di cosa ha bisogno la Croce d’Oro?
Di volontari, perché sono i volontari la nostra linfa vitale. Ma già ora abbiamo un personale fantastico, da Elena Sodini, segretaria factotum, a l’assistente sociale Silvia Orsi e il consiglio direttivo formato da tredici persone. Poi voglio ringraziare Giancarlo Petri, da sempre una colonna della Croce d’Oro di Montale, Claudio Ferri e il direttore dei servizi Calogero Ninotta e tutti coloro che collaborano in mille modi alla nostra attività.