di Giacomo Bini
dicembre 2015
Daniele Silvestri, 26 anni di Montale, è un pilota di rally che unisce un talento innato ad una passione intensa e travolgente, che lo porta a fare molti sacrifici pur di misurarsi con i migliori nelle corse su strada. Come tutte le passioni vere, anche quella di Daniele è nata nell’adolescenza. «Mi è sempre piaciuto stare a gas in fondo» dice Daniele «lo facevo anche col motorino prima che con la macchina. Poi col mio migliore amico abbiamo deciso di provare a partecipare ad un rally nel 2009 e da allora non ho più smesso e ora, se potessi, correrei anche tutte le settimane tanta è la voglia». Nel 2014 Daniele ha corso in quattro diversi rally e li ha vinti tutti: Casciana Terme, Casentino, Raab di Bologna e Città di Pistoia. Ne 2015 la dea bendata si è un po’ voltata dall’altra parte e una serie di guai meccanici gli ha impedito di portare a termine alcune gare proprio mentre era in testa. Ma l’anno non è ancora finito e Daniele e il suo navigatore Leonardo Marraccini, hanno una gran voglia di rifarsi. In ogni caso le prestazioni al volante gli hanno permesso di mettersi nell’ambiente, di ottenere attenzioni e anche proposte interessanti. Daniele ha avuto in passato anche una macchina sua, ma ora la noleggia presso l’officina Giraldi Car Technology di Valenzatico. Come avviene per tutti i piloti non professionisti, anche per Daniele la partecipazione ad una corsa dipende dal reperimento delle sponsorizzazioni necessarie a coprire le spese. Tra i suoi sponsor più fedeli spicca la carrozzeria Autolux Car di Montemurlo e la gelateria Hula Hoop di Montale. Daniele lavora come dipendente in una ditta della zona industriale di Montale ma fuori dal lavoro la sua mente “corre” alle macchine e la speranza di ogni giorno è quella di poter partecipare al prossimo rally in programma.
La passione ha contagiato anche la sua ragazza Alessia, che lo segue in ogni corsa e condivide con lui tensioni e gioie. «Gli sto vicino volentieri» dice Alessia «anche se magari si poteva stare più tranquilli con uno sport diverso, tipo il tennis». Perfino la nonna di Alessia, la signora Bruna, è diventata una fan entusiasta di Daniele e delle macchine, tanto da aver messo il rombo di un’auto da corsa come suoneria del cellulare. «Mi piace assistere alle corse» dice Bruna «e vedere Daniele che sfreccia sulla strada e prende le curve come sa fare lui, ma quello che desidero di più è vederlo vincere». «Il segreto del rally» dice Daniele «è preparare con grande pignoleria la gara perché sul tracciato basta un errore di 20 centimetri ed è finita. Poi in gara bisogna riuscire a stare sempre sul limite, mai al di sotto perché non si vince, ma mai al di sopra, perché si compromette tutto».
Daniele non ha avuto maestri, ha imparato tutto da solo, seguendo l’istinto e temperandolo con l’esperienza. Nel pre-gara è carico, teso, puntiglioso e attento ai dettagli, ma quando scatta il semaforo della partenza riappare prepotentemente il ragazzo a cui piace da pazzi «stare a gas in fondo».