di Giacomo Bini

L’antica strada medievale che conduce dal centro del paese a Montale Alto, è da molti anni in condizioni di abbandono e degrado. Un bene storico prezioso, una risorsa dal punto di vista paesaggistico e turistico, è lasciata all’incuria e alla disattenzione. La pavimentazione in pietra è ricoperta dalle erbacce, i muretti laterali sono cadenti in molti punti. Neanche un cartello turistico ne segnala la presenza. Eppure si tratta di una delle più importanti testimonianze delle origini della comunità montalese. La stradina inizia accanto alla villa di Malcalo, la casa che fu di Gherardo Nerucci, e subito sale verso la collina, e solo dopo un paio di curve, offre già un paesaggio godibilissimo sulla campagna e sulla valle. Bastano pochi passi sull’acciottolato medievale per passare dal centro abitato e trafficato, a una dimensione di silenzio e di solitudine. Via via che si sale, la vista si fa sempre più suggestiva e vengono in mente le processioni delle rogazioni che si facevano su per questa strada per benedire i campi.

Alla fine, con poco sforzo, ci si trova sulla collina di Montale Alto, dove ci sono le rovine del castello medievale distrutto dai fiorentini all’inizio del trecento e dove sorgono ancora gli edifici della ex podesteria del Montale. Quella strada era il collegamento tra il castello e la chiesa, cuore dell’antica comunità montalese. E’ un frammento di civiltà medievale, incastonata nel paese moderno e potrebbe diventare, se fosse meglio tenuta, un’attrazione e una splendida passeggiata panoramica. Va ripulita, risistemata e valorizzata con qualche indicazione. Per una comunità attenta al proprio passato ma anche al decoro del proprio presente, non dovrebbe essere un grande sforzo.