di Giacomo Bini
dicembre 2015
Nel settantesimo anniversario della Liberazione, a Montale è stata ricordata solennemente la figura del partigiano Doriano Monfardini a cui è stato dedicato un libro, curato da Matteo Grasso ed edito dall’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia.
Doriano aveva 18 anni ed era operaio alle Officine San Giorgio quando decise, il 27 dicembre del 1943, di andare in montagna coi partigiani entrando nella Brigata Bozzi. Monfardini prese parte a diverse azioni partigiane tra il versante pistoiese e quello emiliano, sopportando i disagi della vita in montagna («quando la fame arriva, ad un certo punto passa») e i pericoli del combattimento. Il 10 giugno del 1944 il gruppo di Doriano liberò il paese di Toano e nell’azione lui rimase ferito ad una gamba. Fu ospitato e curato in una casa del paese e circondato dall’affetto della popolazione. Tanti anni dopo, nel 1983, Monfardini scrisse una commovente lettera al sindaco di Toano per ringraziare quella comunità di averlo aiutato («fu una parentesi festosa nel mezzo alla tempesta» scrive Doriano «i canti e le feste alla libertà erano prematuri, tanti sacrifici dovevano ancora venire»). Dopo la smobilitazione della Bozzi, nell’ottobre del 1944, Monfardini fu inquadrato nel raggruppamento “Cremona” che combatté al fianco della Brigata Ebraica e contribuì alla liberazione di diversi centri tra cui quello di Alfonsine che negli anni Ottanta concesse a Doriano la cittadinanza onoraria.
In una intervista registrata sempre in quegli anni, per iniziativa di alcuni giovani montalesi e consegnata alla famiglia, Doriano Monfardini racconta la sua vicenda nella resistenza e ne riassume il senso con queste parole: «C’era tanta speranza, c’era tanta fiducia, noi probabilmente non si viveva un bel periodo economico in Italia, però quello che si credeva, quello che si aveva visto è che sarebbe rinata una società nuova, una società diversa, una società d’intesa, dove si poteva discutere, dove si poteva ragionare, dove si poteva trovarsi d’accordo». Dopo la fine della guerra gli fu assegnato il diploma d’onore «per la sua valorosa partecipazione alla lotta partigiana, al servizio della Patria, in nome degli ideali di libertà, di progresso, di pace». Dopo il 1945 Doriano si è impegnato nella vita civile e politica come sindacalista alla San Giorgio e come militante del Partito Comunista Italiano. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1985, il Comune di Montale gli intitolò una strada.
La pubblicazione del libro dedicato a Monfardini si deve alla famiglia, in particolare ai figli Daila e Sergio, alla sezione Francesco Bertini dell’Anpi di Montale oltre che al Comune e all’Istituto Storico della Resistenza. Il libro è stato presentato il 25 aprile del 2015 in una delle più partecipate e commoventi manifestazioni che si siano tenute alla villa Smilea di Montale. Dopo gli interventi del sindaco Ferdinando Betti e dell’assessore alla cultura Alessandro Galardini, dell’autore del libro Matteo Grasso, del presidente dell’Istituto Storico per la Resistenza Roberto Barontini e della presidente dell’Anpi di Montale Paola Arcangeli, il chitarrista Diego Lo Pilato e la cantante Federica Scirè hanno intonato “Bella Ciao” e tutto il folto pubblico, in ricordo di Doriano, si è alzato in piedi ed ha partecipato al canto.