di David Colzi
dicembre 2021
Da qualche mese, sulle testate nazionali di settore, si parla delle riprese di una nuova serie fantasy sul personaggio di Fantaghirò; si intitolerà “Fantaghirò: la regina dei due regni”. Scritta dai White Rabbits, sarà diretta da Nicola Abbatangelo per la Lotus Production.
Chi è cresciuto a cavallo degli anni 80/90 si ricorderà bene della prima miniserie, intitolata semplicemente “Fantaghirò”, diretta da Lamberto Bava con le musiche di Amedeo Minghi, che portò all’attenzione nazionale i giovani interpreti, Alessandra Martines e Kim Rossi Stuart. Questa andò in onda su Canale 5 prima della vigilia di Natale del 1991. Fu un vero successo, tanto che vennero realizzate altre 4 stagioni, di cui l’ultima è del 1996. Insomma da noi divenne un cult, entrando anche nel costume dell’epoca e certamente qualcuno rammenterà la famigerata frangetta corta della protagonista per la quale venne coniato il termine “frangia alla Fantaghirò”… Quante bambine di allora subirono quel taglio improponibile? Battute a parte, questa serie risulta ancora molto amata, ne è riprova il fatto che per le festività natalizie del 2017, Netflix la ripropose. Ora attendiamo i nuovi sviluppi.
Ma che centra tutto questo con Montale? C’entra eccome perché il merito del soggetto è di Gherardo Nerucci. Andiamo per ordine. Leggendo i titoli che scorrono all’inizio della serie, si apprende che il soggetto è: “Liberamente ispirato alla favola della tradizione popolare italiana “Fantaghirò persona bella”. In un’intervista il regista Lamberto Bava precisa di aver preso spunto dal libro “Fiabe italiane” di Italo Calvino, pubblicato nel 1956, che si proponeva di raccogliere i racconti popolari degli ultimi cento anni, riportandoli in un italiano comprensibile a tutti. Ed in questa raccolta che vi sono trascritte diverse fiabe del Nerucci, tratte dalle “Sessanta novelle popolari montalesi”, del 1880. Fra queste spicca, appunto, Fanta-Ghirò (scritto originariamente così), raccolta dall’autore tramite il racconto di una concittadina di Montale, Luisa vedova Ginanni.
Qui noi non la riproponiamo per intero, nonostante sia breve, così magari ne approfitterete per andare in biblioteca a risfogliare l’opera di un illustre cittadino di qua.
“A’ tempi antichi vivette un Re, che de’ figlioli maschi nun n’aveva punti, ma soltanto tre belle ragazze che si chiamavano accosì: la prima Calorina, la mezzana Assuntina e l’ultima Fanta-Ghirò, persona bella, perché lei ’gli era la più bella di tutt’a tre…”