di Marco Bagnoli. Foto: Gabriele Bellini
settembre 2013
Giriamo per le strade del nostro paese con la consapevolezza più o meno nitida di trovarci tra gli scaffali di una grande biblioteca signorile, dove ad ogni passo vediamo affacciarsi i volumi tenacemente rilegati della nostra storia. Talvolta però le pagine sono così tante e gli accadimenti talmente accatastati che si potrebbe finire col perderne qualcuno; è un po’ quello che è successo con la fattoria di Vizzano. La fattoria si trova in via Croce di Vizzano, che a sua volta ci rammenta il cammino di quel tale Baldassarre Audiberti, che 170 anni fa si mise a mettere croci dal monte Amiata fino alla nostra piana; una fattoria un po’ diversa da tutte le altre, che si dice possa risalire nientemeno che ai Medici. La famiglia dei signori fiorentini era originaria di Cafaggiolo, nel Mugello, e proprio nel Mugello, intorno al XV secolo, vengono edificate le ville fortificate di aspetto trecentesco che avrebbero presidiato i possedimenti agricoli della casata – le prime di una lunga serie di ville adibite a dimora per la rappresentanza, lo svago e il riposo estivo.
Ciascun membro della famiglia ne possedeva almeno una, andando così a costituire un patrimonio immobiliare della più varia natura, frutto di eredità, acquisti, sequestri – e ovviamente costruite ex-novo, sorgendo spesso sul terreno di antichi castelli. L’architettura medicea è diventata oggi la sede d’eccellenza di istituzioni comunali, musei, ambasciate, l’Accademia della Crusca, il ministero degli esteri e il Senato della Repubblica; è nell’alveo del mecenatismo mediceo che si affermano i grandi nomi dell’architettura rinascimentale, dal Brunelleschi al Buontalenti, mentre Niccolò Tribolo, il futuro autore del Giardino di Boboli, realizza per Cosimo I il parco della villa di Castello, prototipo del giardino all’italiana. Questo stesso modello è tuttora presente nella fattoria di Vizzano, un edificio, inutile dirlo, nettamente differente, come tutte le ville dei Medici, dalle consuete costruzioni dell’agro toscano. Purtroppo la nostra fattoria smarrisce la strada dei secoli e i soli dati certi ci parlano di una ristrutturazione effettuata negli anni ’50 del Novecento, in pratica l’altro ieri; l’immagine così ridefinita è stata da allora alacremente mantenuta, quale ideale ago della bussola di una filosofia mirata alla conservazione della particolare atmosfera di questo luogo.
Oggi la fattoria di Vizzano si inserisce nel solco della tradizione delle sue cugine maggiori, rivelando al meglio la propria natura ospitale quale raffinata location per eventi e ricevimenti: il locale delle Tinaie accoglie 120 persone, il giardino 200; la vista è suggestiva, il tetto trapunto di stelle.