di Serena Michelozzi. Foto: Filippo Basetti
dicembre 2016
«La voce è il veicolo delle emozioni della vita»
Esordisce così Federica Sciré, che fra le sue tante attività e passioni ha anche quella fortissima per il canto: «Sono nata in una famiglia di melomani… già mio zio era tenore per l’orchestra della Rai negli anni 50. Si può dire che in famiglia ho sempre sentito cantare, e una volta scoperta la mia voce ho iniziato a studiare canto al liceo, entrando a far parte del coro diretto dalla maestra Elena Bartolozzi».
Federica ha poi iniziato a frequentare la scuola di canto comunale di Pistoia “T. Mabellini” fin dai sedici anni, età in cui la sua voce era ancora abbastanza acerba, ed era quindi un soprano vero e proprio. Tutt’ora frequenta questa scuola e grazie alle lezioni impartitele dalla Prof.ssa Benedetta Pecchioli, ha poi sviluppato la propria voce diventando un mezzo soprano con una tessitura vocale che arriva fino a un “la diesis”. A diciannove anni è poi entrata a far parte del Coro Giovanile Pistoiese diretto dalla maestra Sandra Pinna Pintor, gruppo corale di cui Federica è molto orgogliosa, in quanto si tratta di una realtà giovanile in grado di proporre, oltre alle solite melodie, un repertorio canoro sia barocco che sacro: «Siamo ad esempio gli unici nel mondo ad aver cantato dei mottetti riscoperti a Pistoia di Giuseppe Gherardeschi, grandissimo compositore di cui purtroppo si è perso nel tempo le tracce». precisa Federica. «Al liceo ho cantato nel coro dello spettacolo del Mago di Oz, di West Side Story e in altri… partecipando poi anche al gruppo teatrale della Prof.ssa Adamini, sempre ai tempi del liceo ho fatto due incursioni canore nel “Candido di Voltaire”; ultimamente ho cantato “L’Amico Fritz” di Pietro Mascagni e mi sono avvicinata molto al canto popolare, confidando a breve di proporre qualcosa di Franca Rame e Dario Fo, perché si tratta di un canto che si lega al teatro e dà parola a chi non ce l’ha».
Tecnicamente per chi si intende poco di canto lirico, la differenza tra soprano e mezzo soprano è che il primo termine è proprio di una voce femminile acuta, mentre il secondo designa la voce femminile intermedia tra quelle di contralto e di soprano, che ha un colore più caldo e profondo. Federica è sia soprano che mezzo soprano ma più precisamente quest’ultimo, in quanto ha una tessitura vocale che riveste maggiormente tale definizione. Ama cantare melodie di Bizet e Mascagni, ma definisce Puccini «il suo faro nel buio». Una figura canora in ambiente lirico da lei particolarmente amata è Renata Tebaldi, considerata una delle cantanti liriche più amate di tutti i tempi (acclamata in particolare come interprete da Verdi e Puccini). Non solo. «Mi piace molto anche la Tosca di Puccini con Daniela Dessì, soprano morto recentemente. Lei nel panorama lirico attuale era La Voce, che oltre a cantare molto bene riusciva a dare vita ed a interpretare al meglio i vari brani» ci spiega Federica.
L’obiettivo di Federica è quello di poter proseguire la propria passione canora e di evolversi sempre di più a livello accademico nel canto lirico, realtà in cui vi è bisogno non solo del talento vocale di base, ma anche di grande passione e di continui e costanti studi. E Federica ha tutte queste caratteristiche!