Giulia Ermini… è suonata l’ora di educazione fisica!

Giulia Ermini… è suonata l’ora di educazione fisica!

di David Colzi. Foto: Gabriele Bellini

giugno 2018

Se si parla di educazione fisica, a tutti vengono in mente le ore di scuola, con le tute da ginnastica e le corse in cerchio per scaldarsi, facendo fischiare le scarpe sopra i pavimenti in gomma. Ebbene, adesso scopriamo che esistano palestre che si occupano proprio di questa materia: luoghi che al posto di cyclette, bilancieri e panche multifunzionali, propongono attrezzi in legno come scala orizzontale, spalliera svedese, pertica e anelli. Una di queste ha aperto da poco a Montale, in via Aldo Moro, all’interno di una ex palestra di pesistica. Noi siamo andati subito a curiosare.

La titolare è una giovane quarratina di 27 anni, Giulia Ermini, laureata in Scienze motorie, con il titolo di “dottoressa in scienze e tecniche dello sport e delle attività motorie preventive adattate”. Oltre a questo, Giulia è “Maestra di ginnastica”, avendo studiato per un anno col dottor Marco Pecchioli, ortopedico di Firenze il cui nome è legato all’Istituto Duchenne, scuola nazionale di educazione fisica. Nonostante la giovane età, la nostra insegnante ha già alle spalle 6 anni di esperienza in questo settore, avendo lavorato in una palestra di Agliana che si occupa anch’essa di educazione fisica.

Ma in un mondo così ipertecnologico, pieno di macchinari digitali efficientissimi, che senso ha usare attrezzi “primitivi” come quelli nella tua palestra? «Innanzi tutto perché aiutano a vincere le proprie paure» dice Giulia. «Immagina ad esempio un bimbo che riesce a salire una fune o una pertica, quanta sicurezza acquista. Poi, più in generale, l’educazione fisica ti mette in contatto diretto con il tuo corpo e la sua coordinazione». Gli adulti che vengono nella tua palestra, quali benefici riscontrano?«Si sentono più sciolti nei movimenti, oltre a vedere tonificare il proprio fisico. Invece chi ha una patologia tipo la discopatia, nota i benefici grazie ad un lavoro costante». Infatti il valore aggiunto dell’educazione fisica è che può avere una funzione correttiva per alcuni problemi specifici dell’apparato locomotore. Non solo; questo tipo di approccio consente di estendere i percorsi riabilitativi iniziati dai fisioterapisti, mediante un lavoro di mantenimento a lungo termine. Quindi realtà come la palestra di Giulia possono creare sinergie interessanti con il personale sanitario, così come con i medici di famiglia.

La palestra conta tutt’oggi circa 30 allievi/soci (ricordiamo che è un’A.S.D.) suddivisi in 4 gruppi: anziani (70 anni), adulti (40/60 anni), ragazzi (20 anni) e 3 bambini in età di scuola elementare. Alcuni sono solo interessati alla ginnastica, mentre altri vengono per integrare l’attività sportiva, come fanno ad esempio due ragazzi che giocano a calcio. Quest’ultimo punto evidenzia ancor di più i molteplici effetti benefici della disciplina.

Tornando al discorso della scuola, con il quale abbiamo aperto l’articolo, vogliamo segnalare il progetto della Regione Toscana “Sport e compagni di banco”, che permette a professionisti laureati di insegnare i primi rudimenti di ginnastica agli alunni delle elementari. A noi interessa perché anche la nostra Giulia ha dato il suo contributo in questo anno scolastico, insegnando ai bimbi di 5 scuole elementari fra Pistoia, Agliana, Quarrata e Casalguidi. Nello specifico si è occupata di alunni di prima e seconda elementare. «Lavorare con i bambini è stupendo ma faticoso», dice sorridendo Giulia «sia perché le classi sono numerose, sia perché devi inventarti sempre cose nuove per mantenere alta l’attenzione». Ti piacerebbe, insegnare alle medie o alle superiori? «Certo, moltissimo, però anche i bimbi danno molte soddisfazioni, soprattutto perché sono sempre sinceri, senza filtri, quindi se dicono di essersi divertiti, vuol dire che è vero».

In conclusione, tirando un po’ le somme nella speranza di aver capito bene, possiamo affermare che nella Palestra Ermini Giulia, come nelle altre che si occupano di educazione fisica, si viene non per “spaccarsi e sudare”, ma per ritrovare il benessere del proprio corpo, in tutte le declinazioni possibili: «Qui i muscoli si fanno un poco alla volta con pezzi di legno» conclude sorridendo Giulia.

 

 

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