di David Colzi. Foto: Gabriele Bellini.
giugno 2021
C’eravamo lasciati nel 2012 con un articolo che parlava di Gina Gelli, storica edicolante di via Masini, che dal 1974 al 2011, era stata un punto di riferimento per tante famiglie montalesi e soprattutto per almeno tre generazioni di studenti. Quell’articolo però non segnava solo la fine di un’attività, ma anche l’inizio di un’altra; infatti Gina non aveva tirato giù il bandone dell’edicola per sempre, ma aveva consegnato il testimone a due giovani donne, Barbara Menicacci e Francesca Ciardi che avevano rilevato l’attività chiamandola “Grillo Parlante”. Adesso, a 10 anni dalla partenza, ci è sembrato doveroso tornare a trovare “le grilline”, per capire come se la sono cavata negli ultimi due lustri.
La prima sostanziale novità è che avevamo lasciato Barbara e Francesca in via Masini e ora le ritroviamo in Via Martin Luther King, fra l’altro al posto di un’altra cartoleria storica, quella dei coniugi Ammannati. Qui sono dal 2018, dentro uno spazio ancora più ampio per offrire tutto quel che si può trovare in una cartolibreria, dalla cancelleria per ufficio e scuola ai libri scolastici e non, all’oggettistica per la casa fino ad arrivare ai giochi da tavolo, ai regalini per i più piccoli e alle stampe o fotocopie (fra l’altro oggi tornate in auge, perché in tanti vogliono farsi stampare il promemoria per andare a vaccinarsi). «Se siamo ancora qui» dice subito Barbara «è perché ci sono tanti clienti che ci seguono fin dal 2011. Va detto che noi siamo state fortunate, perché già nel settore da molti anni prima dell’apertura del “Grillo parlante”; questo ci ha permesso di non fare una vera e propria gavetta, ma di proseguire in un percorso già tracciato». Una fortuna non da poco, in un mondo dove la concorrenza è davvero tanta, anche se il nemico principale è uno e uno soltanto, e noi lo abbiamo scritto tante volte, raccontando le piccole realtà di paese: ovvero Amazon. E se ciò non bastasse, da più di un anno è arrivato il Covid, che ha messo in pausa tutte le occasioni per incontrarsi, dai compleanni alle feste di Laurea. Questo, per una attività che vive anche di gadget, non è una cosa da poco.
Ma “le grilline” sono andate avanti col sorriso, mettendo al primo posto il lato umano e la disponibilità nell’accontentare sempre chi sta dall’altra parte del bancone; ed è proprio quell’aria di amicizia che si respira entrando in negozio che invoglia, in particolar modo le donne, a fermarsi qualche minuto in più dopo l’acquisto per fare due chiacchiere e magari per aggiornarsi sui fatti del paese, in quanto questa è la vera essenza delle botteghe di quartiere. D’altronde il “fare comunità” è stato molto importante a Montale, perché, non scordiamocelo mai, durante la seconda ondata di Covid, il Comune è stato uno dei più colpiti nel pistoiese in rapporto al numero di abitanti. «Abbiamo passato i mesi più freddi di questo inverno con la porta spalancata,» ricorda Francesca «per avere un continuo ricambio d’aria. Adesso ripensando a quel periodo e ai geloni della mani, sorridiamo, ma allora avevamo tutti una grande paura e si percepiva anche nei volti delle persone che entravano in cartolibreria».
E durante il primo lockdown, quello del 2020, come è andata?
«Abbiamo lavorato tanto, facendo consegne a domicilio, in particolare di materiale scolastico per la DAD,» prosegue Francesca «dato che non si trovava facilmente. Oltre a questo, tanti libri da colorare e tanti giochi per bambini, anche quelli più classici come le bocce o i puzzle… Insomma, in quel periodo tenere i più piccoli in casa a giornate intere non è stato facile per nessuno».
Quindi non vi è andata male…
«In effetti sì, sebbene abbiamo avuto la nostra buona dose di difficoltà, in quanto ci improvvisavamo corrieri» dice con sincerità Barbara. «Noi, in quei giorni di marzo siamo state chiuse pochissimo, poi abbiamo lavorato sempre in quanto era previsto per la nostra categoria merceologica. Ricordo che giravamo per Montale e dintorni in un paesaggio che stentavamo a riconoscere, con le strade vuote ed un silenzio spettrale».
Ora scacciamo via i brutti ricordi e pensiamo alle cose belle: la più grande soddisfazione di questi primi dieci anni?
«L’affetto dei clienti e il fatto che in tanti vengano qui perché ci giudicano serie e professionali. Pensa che c’è chi arriva persino da Montemurlo, da Pistoia e da Prato» prosegue Barbara.
Siete contente?
«Sì, anche perché dieci anni in questo periodo non sono pochi» conclude sorridendo Francesca «anzi, valgono come venti!» E noi, aspettando il famoso rimbalzo del Pil post Covid, promesso dai politici di casa nostra, non possiamo che essere d’accordo con le nostre ragazze.