di Giacomo Bini
agosto 2012
I cittadini montalesi si sono fatti furbi e hanno imparato a sfuggire alla truffa dello specchietto, anzi hanno aiutato le forze dell’ordine nelle indagini e già tre autori dell’odioso imbroglio sono stati identificati e verranno denunciati. Gli ultimi due tentativi di truffa avvenuti a Montale in via Berlinguere e in via Montalese sono stati fatali ai truffatori. I truffatori nei due casi, avvenuti nel giro di pochi giorni, avevano utilizzato due diverse auto, ma proprio grazie agli elementi forniti dai cittadini, si è scoperto che erano tra di loro collegati. Il trucco utilizzato segue sempre lo stesso copione: l’autovettura dei truffatori procede a bassissima velocità e, nel momento in cui viene sorpassata, il conducente simula un lieve scontro sbattendo un oggetto sulla carrozzeria della macchina della vittima. Subito dopo i truffatori (ce n’è sempre uno alla guida e un altro seduto al posto del passeggero) affiancano e fermano la vittima mostrando di voler sistemare le cose senza coinvolgere le assicurazioni e chiedendo, quasi in via amichevole, un risarcimento di 100 euro per lo specchietto retrovisore sinistro rotto. In realtà la rottura del retrovisore è precedente al simulato incidente e non provocata da nessuno. Le ultime volte però le truffe non sono riuscite. In via Montalese la vittima designata era una donna montalese di temperamento piuttosto battagliero che non ha ceduto alle richieste dei truffatori ed è anche riuscita a prendere il numero di targa della loro auto mentre se ne andavano in tutta fretta. Subito dopo la donna ha fornito ai vigili precise informazioni in merito al veicolo e agli autori della truffa. Stessa prontezza di riflessi ha avuto un uomo, anch’egli montalese, che ha avuto a che fare con gli imbroglioni nella giornata di ieri in via Berlinguer. I cittadini hanno seguito i consigli che la Polizia Municipale di Montale nella scorsa primavera aveva dato precise istruzioni su come sottrarsi agli approcci dei truffatori. L’individuazione dei responsabili è un positivo risultato della collaborazione tra forze di polizia e cittadinanza.
Si avvicina il Patto di Gemellaggio tra Montale e Langenfeld. Una delegazione montalese è stata vista a Langenfeld in occasione della “Schlemmermeile”, una importante fiera che si tiene ogni estate nella città tedesca. La delegazione era composta dall’assessore alla cultura e alla promozione del territorio Dino Polvani, dal presidente del Comitato per i Gemellaggi di Montale Edda Magnani e in qualità di interprete, e dal professor Tiziano Pierucci. La visita, promossa da un invito proveniente dalla municipalità di Langenfeld, ha predisposto le basi per un prossimo Patto di Gemellaggio tra le due città, che attualmente sono legate da un semplice accordo di amicizia. Al centro dell’incontro tra l’assessore Polvani e il borgomastro di Langenfeld, Frank Schneider, c’è stata anche l’organizzazione di una mostra di opere di Jorio Vivarelli che dovrebbe essere allestita nella città tedesca nell’estate del 2013. I rapporti tra Montale e Langenfeld si sono fatti sempre più stretti negli ultimi anni attraverso una serie di scambi di visite delle varie associazioni e dei rappresentanti dei governi locali. Proprio pochi giorni fa un gruppo di volontari montalesi dell’Auser è stato accolto a Lanfenfeld, nel marzo scorso il sindaco della città tedesca ha guidato una visita ufficiale a Montale dove si è convenuto di procedere verso il nuovo Gemellaggio. Le spese del soggiorno a Langenfeld saranno sostenute dalla municipalità tedesca, mentre il Comune di Montale ha pagato i costi del viaggio.
I lavori per la costruzione del nuovo asilo nido “I tre maghi” della Stazione hanno subito un brusco stop perché la ditta costruttrice, la Infil di Caserta, ha lasciato il cantiere per delle difficoltà finanziarie e il Comune si è trovato costretto a dare un nuovo incarico all’impresa arrivata seconda nella gara di appalto. Nel frattempo non è stato attivato neanche il centro gioco “Babaluba” di Stazione, la cui chiusura era stata decisa proprio in vista dell’apertura del nuovo nido. I bambini del “Babaluba”, una ventina, sono stati in gran parte riassorbiti nell’asilo nido Rodari del capoluogo e nel Centro Gioco Regina Marmotta della Smilea. Le famiglie avevano dato il loro consenso a tale soluzione. <<Non ci saranno disagi per le famiglie montalesi>>, assicura il sindaco David Scatragli <<l’amministrazione sta operando per ottenere la conclusione più rapida possibile dei lavori del nuovo nido perché quella struttura è una nostra priorità programmatica>>. La maggior parte della costruzione del nuovo nido è stata già eseguita ma mancano ancora gli infissi e altre rifiniture, per un totale di due o tre mesi di attività. Il Comune ha pagato una parte del lavoro svolto dalla Infil di Caserta, con una tranche di 150mila euro sui 250mila del primo stato di avanzamento. Il pagamento è stato effettuato con notevole sforzo a causa dei ben noti vincoli del patto di stabilità a cui è sottoposto il bilancio comunale. L’opera, finanziata con 468mila euro della Regione, 250mila dalla Fondazione Caript e 331 mila dal Comune, è iniziata nel giugno del 2011 e avrebbe dovuto concludersi nell’aprile del 2012. Nei primi mesi i lavori sono andati molto speditamente, poi, all’improvviso, c’è stato il rallentamento.
In occasione della commemorazioni delle stragi nazifasciste nel territorio montalese è stata ufficialmente consegnata al Comune di Montale la medaglia di bronzo al valor civile concessa dal Presidente della Repubblica per le tante vittime della violenza della guerra, in tutto quaranta persone che hanno perso la vita. Il Comune ha anche fatto stampare e distribuito una pubblicazione, in cui sono raccolti nomi, foto e documentazione relativa a tutti gli episodi bellici nei quali si sono registrate vittime. Durante la cerimonia svoltasi alla villa Smilea, hanno preso la parola anche alcuni familiari delle vittime portando le loro toccanti testimonianze. Erano presenti tanti rappresentanti di altri comuni con i loro gonfaloni. Dopo la manifestazione alla Smilea è partito un corteo che ha attraversato via Martiri della Libertà, la strada dove è avvenuta la strage forse più impressionante con cinque civili impiccati e i loro corpi lasciati penzolare per terrorizzare la popolazione. Sul luogo dell’impiccagione si trova una lapide sulla quale è stata deposta una corona. La manifestazione si è conclusa con la Santa Messa celebrata nella chiesa parrocchiale dal preposto don Paolo Firindelli.