di Giacomo Bini
settembre 2023
Il corso dell’Agna non è sempre stato quello attuale, anzi ha subito una profonda modificazione nel medioevo contemporaneamente alla gigantesca alterazione del corso dei fiumi attuata intorno a Pistoia tra i secoli XII e XIII, cioè otto secoli fa. Il cambiamento riguardò la formazione di quella curva, all’altezza circa dell’inceneritore, che porta l’Agna a immettersi nella Bure nella zona del Calice. A quell’epoca risalgono anche le imponenti opere murarie che costituiscono anche oggi gli argini del fiume in tutto il suo corso.
A proposito della modificazione del corso riportiamo un testo di Andrea Bolognesi nel libro “La valle dell’Agna. Storia, tradizione, ricchezza di un territorio”. L’Agna “attraversava con un percorso quasi rettilineo il territorio di Agliana e confluiva nell’Ombrone all’altezza della Ferruccia, la variazione avvenne sicuramente prima del XIII secolo in quanto già nel 1201 tra le chiese di San Piero e San Niccolò è attestato il toponimo Agnale Vecchio a testimoniare l’antico percorso”. La curva nel corso del fiume fu realizzata nel contesto di un ciclopico intervento sui principali corsi d’acqua del pistoiese: Bure, Brana e Stella. Originariamente Bure e Brana scendevano dall’Appennino verticalmente andando a immettersi nell’Ombrone tra il Ponte alla Pergola e Pacciana determinando allagamenti della pianura pistoiese che rendevano impossibili le attività economiche. In sostanza con un’opera di regimazione idraulica imponente il corso della Bure e della Brana furono orientati in senso orizzontale, cioè verso sud-est.
Lo storico Natale Rauty, nel suo fondamentale volume “Pistoia, città e territorio nel medioevo” afferma, nel capitolo sui fiumi, che i tre affluenti dell’Ombrone, “la Bure, la Brana e la Stella presentano oggi un andamento abbastanza singolare, mantenendosi pressoché paralleli all’Ombrone per una decina di chilometri con direzione sud-est. […] Tutti gli affluenti di sinistra si riuniscono in un unico collettore (Calice) e la confluenza sia del Calice, sia della Stella con l’Ombrone si verifica proprio in corrispondenza del confine tra gli antichi territori comunali di Pistoia e di Prato”. I nuovi corsi dei fiumi sono quindi conseguenza anche della situazione politico-amministrativa di allora, quando l’Agna segnava il confine tra due realtà politiche diverse, cioè i comuni di Pistoia e di Prato. La modifica del corso dei fiumi consentì a Pistoia di liberare molte aree coltivabili in un periodo di crescita demografica in cui in tutta Europa le popolazioni si sforzarono di allargare i terreni sottoponibili a coltivazione. Questa scelta di Pistoia però scaricò i problemi idrogeologici sul territorio del comune vicino cioè del pratese e determinò una fragilità del reticolo degli affluenti dell’Ombrone che si registra anche oggi.
Tornando all’Agna proponiamo ai lettori una interessante pianta datata fine seicento inizio settecento si formula l’ipotesi progettuale di cambiare il corso proprio nel punto della curva e di addirizzarlo andando a creare la confluenza con la Bure all’altezza della Catena. L’interesse di questa ipotesi che non fu mai attuata è che quel corso dell’Agna progettato corrisponde a quello che purtroppo il torrente ha preso da solo dopo la rottura dell’argine del 2 novembre scorso. Dalle note della pianta si evincono altre due notizie: che un tratto del corso era caratterizzato da un letto del fiume più alto del livello della campagna e che si erano verificate anche allora delle rotture dell’argine vicine a quella della recente alluvione.