di Giacomo Bini
dicembre 2020
La seconda ondata è stata più dura della prima, nei dati dei contagi ma soprattutto nello stato d’animo, segnato dalla preoccupazione e anche dalla paura. Ciò che ha resistito, uguale e più forte di prima, è stato lo spirito di solidarietà e l’impegno del volontariato. Stavolta il virus è apparso più vicino e più minaccioso. Ciascuno ne ha avuto esperienza, se non su di sé, su qualche amico o parente o vicino. Alcune saracinesche di negozio abbassate, la notizia di qualche conoscente in quarantena e poi alcuni decessi di compaesani a causa del Covid; pochi per fortuna, ma non per questo meno dolorosi. I bollettini quotidiani dei contagi sono arrivati, il 15 di novembre, a 270 positivi, mentre nella prima ondata erano una ventina, pur con un numero di tamponi, va ricordato, molto più basso.
Questa volta abbiamo avuto meno voglia di mettersi a cantare e di issare bandiere tricolori sul terrazzo. Il lockdown è stato meno stretto, perché una parte della attività produttive sono rimaste aperte, ma è stato più doloroso e più triste. Bastava guardare i volti della gente e sentire i frammenti di conversazione nei negozi per rendersi conto che lo stato d’animo era cambiato ed era diventato un po’ più cupo. Anche i repentini cambiamenti di colore, dal giallo all’arancione al rosso in pochi giorni, non hanno contribuito a determinare stabilità emotiva ma piuttosto ad accrescere l’ansia. Quello che invece non è cambiato e rappresenta il punto fermo a cui appigliarsi è l’impegno e l’organizzazione della macchina della solidarietà in cui sono in prima fila le associazioni di volontariato. Su quel fronte non ci sono stati cedimenti. L’esercito dei volontari si è mobilitato con la passione e la volontà consuete per il bene della comunità. Chi è in prima linea non può permettersi di lasciarsi andare allo sconforto. Anzi, c’è stato un vigoroso rilancio nelle iniziative e nelle attività.
La Misericordia di Montale ha addirittura inaugurato due nuove ambulanze in un colpo solo, entrambe modernissime e super attrezzate. La prima ambulanza è dotata di un sistema di sanificazione in tempo reale che la pone all’avanguardia a livello toscano. E’ stata una delle prime con quella tecnologia ad essere consegnata in Italia. La seconda ambulanza è pensata per il trasporto dei bambini e quindi appositamente curata negli arredi e nei colori. Oltre a questo l’ambulanza pediatrica, che naturalmente è attrezzata anche per i servizi dedicati agli adulti, è adatta, per le sue dimensioni contenute, a muoversi nei centri abitati più angusti, come quello di Tobbiana. Le due ambulanze, inaugurate in forma sobria nel parcheggio interno della Misericordia, per rispettare le normative, sono state acquistate grazie al contributo determinante della Fondazione Caript oltre che con le risorse proprie dell’associazione.
La Croce d’Oro da parte sua si è distinta soprattutto nell’attività di tipo diagnostico contribuendo in modo sostanziale all’effettuazione dei tamponi indicati dall’Asl col il sistema drive trough nel parcheggio di via Vittime delle Foibe. Tanti volontari della Croce d’Oro si sono dedicati a questo servizio faticoso e delicato e hanno contribuito anche all’effettuazione dei tamponi a domicilio. Inoltre il punto di prelievo situato presso la Croce d’Oro è stato preso d’assalto da tantissime richieste di tamponi a pagamento provenienti da aziende e singoli cittadini. Anche queste prestazioni sono state effettuate, su richiesta, a domicilio. Tutte le associazioni di volontariato si sono poi messe a disposizione del Centro Operativo Comunale della Protezione Civile istituito dal Comune di Montale. Una delle attività che ha richiesto maggiore impegno è stata la distribuzione delle mascherine provenienti dalla regione toscana. La distribuzione è stata capillare nelle frazioni e nel capoluogo in una serie di stand differenziati per zone in modo da evitare assembramenti. Hanno dato il loro contributo con i volontari ma anche fornendo spazi e locali: la Croce d’Oro, la Misericordia di Montale, la Vab, gli Amici della Caccia e dell’Ambiente, il rione Dore, l’Auser, la Misericordia di Fognano, la Banda Giuseppe Verdi, le Pro-Loco di Tobbiana, di Fognano e di Stazione, la Fratellanza Tobbianese e il Comitato Festeggiamenti. I parroci di Tobbiana e di Stazione hanno messo a disposizione i locali parrocchiali.
Intanto è continuato, silenzioso ma sempre più intenso, l’impegno a favore delle famiglie bisognose da parte della Caritas e della San Vincenzo de’Paoli in collaborazione con i servizi sociali comunali. Il tessuto sociale del paese ha tenuto e la coesione si è percepita anche in occasione di alcuni lutti che hanno colpito molto la comunità e che ha visto tanto affetto e tanta partecipazione intorno alle famiglie coinvolte.