di Redazione. Foto: Riccardo Logli
settembre 2024
A quasi un anno dalla rottura dell’argine dell’Agna, che tanti danni ha fatto il 2 novembre 2023, pubblichiamo un estratto di un interessante studio condotto da Marco Giunti, ex sindaco di Agliana e studioso di storia locale, che ricostruisce la vicenda dello spostamento del corso del torrente. Il testo è tratto da “Le strade di Agliana”.
Via Agna è divisa in due parti, non più collegate tra loro, poste a nord e a sud dell’autostrada A11 Firenze – Mare. Lunga (virtualmente) 980 metri, direzione sud. I residenti sono 2.
La prima parte inizia dalla via Ugo Foscolo (nel passato via delle Storte) e viene interrotta dopo meno di trecento metri dall’autostrada, quest’ultima costruita all’inizio degli anni Trenta; per quanto sia ormai caduta in disuso e abbandonata, il tracciato della via Agna è ancora facilmente individuabile ad est del lago artificiale e del parco Primo Maggio. La seconda parte riprende dalla via Vicinale dell’Autostrada e, dopo aver attraversato il fosso Settola, prosegue ancora – almeno catastalmente – fino al torrente Brana. Pur se interrotta dall’autostrada da oltre trent’anni, nell’elenco delle Strade extra urbane approvato dal Comune nel 1966 venne ancora considerata nella sua interezza, con inizio dalla via Ugo Foscolo e termine al torrente Brana.
Questa la descrizione dell’Elenco delle Strade (…) del 1825: «Strada detta all’Agna – Si parte questa Strada dalla Via delle Storte e dirigendosi verso Mezzogiorno giunge al Fosso Settola ed alla casa Palandri, sempre di una sufficiente larghezza carreggiabile, e da questo punto fino al Torrente Brana va a terminare in un piccolo stradello largo M. 1,76. (Lunga Chilometri 0,969. Larga M. 2,92.)»
La via Agna (prosecuzione del Viottolo delle Lame) fino all’inizio del secolo scorso si sviluppava dalla via delle Storte (l’attuale via Ugo Foscolo) all’argine del torrente Brana e in alcune carte è chiamata Strada dell’Argine. Si trova ad est dell’antico alveo del torrente omonimo, quello esistente prima delle grandi opere di regimazione idraulica compiute dal comune di Pistoia tra il XII ed il XIII secolo nella piana dell’Ombrone. Nel 1201 è documentata come strada Agnale vecchio e nel 1335 Agne lectus antiquus. L’antico e non arginato corso naturale del torrente Agna, con area di divagazione larga oltre duecento metri, era ad est e ad ovest dalle attuali vie del Serragliolo, Dante Alighieri, Travetta, Venti Settembre, Brana, Carbolinga. Esso costituiva anche il confine civile e religioso tra i popoli di S. Niccolò e S. Michele, che dipendevano dalla pieve di S. Ippolito in Strada (oggi Piazzanese) e quello di S. Piero, che dipendeva dalla pieve di S. Giovanni a Villiano (Montale). Una divisione che venne meno con le opere compiute tra il XII ed il XIII secolo ed il conseguente abbandono dell’antico corso dell’Agna, confluito nel nuovo alveo artificiale denominato Calice, ma con il permanere di forti rivalità campanilistiche, in particolare tra S. Piero e S. Niccolò, sopravvissute fino al secolo scorso. E forse non è per caso che la sede del ricostituito comune di Agliana sorga nel paleoalveo dell’Agna e che sia equidistante (circa 270 metri) tra i portali delle due chiese.
Fino al XIV secolo le questioni di confine legate al corso dell’Agna avevano avuto notevole rilevanza anche nel territorio a nord del corso attuale del torrente Bure, sia nella porzione allora appartenente ad Agliana (fino all’alveo abbandonato della Bura vetus) che in quella di Montale. Il confine di Agliana e Montale con Montemurlo – e quindi e soprattutto, di Pistoia con Firenze – per quanto i fiorentini stessero progressivamente assoggettando alla loro egemonia il territorio pistoiese, restava ancora un confine strategico.
Al comune di Pistoia, il Consiglio Generale si occupò diverse volte della questione: il 6 luglio 1335 elesse una commissione composta da tre sindaci e un notaio incaricati di risolvere le controversie sorte in merito alla definizione dei confini dei comuni di Firenze e Montemurlo da una parte e di quelli di Montale e di Agliana dall’altra, anche a seguito di uno straripamento dell’Agna che ne aveva deviato il corso e suscitato grande preoccupazione; il successivo 21 luglio venne trovato l’accordo tra pistoiesi e fiorentini per la definizione dei confini; il 26 dello stesso mese, impose ai comuni di Montale e di Agliana, sotto pena pecuniaria di 100 soldi, di effettuare i lavori di sistemazione del corso dell’Agna, per costituire un confine riconosciuto e risolvere le frequenti dispute sorte fra Montemurlo e Firenze da una parte, e Pistoia, Montale e Agliana dall’altra; nei mesi successivi, stanziò 200 lire per i lavori di risistemazione e deviazione dell’Agna e deliberò di acquistare il terreno occorrente per realizzare il nuovo alveo dell’Agna, per un importo di 125 lire; quasi mezzo secolo dopo, il 6 marzo 1380, deliberò la sistemazione, in tempi molto rapidi, degli argini e della chiusa del torrente Agna, confine fra Pistoia e Firenze, imponendo ai comuni di Agliana e di Montale, attraversati dal corso del detto torrente, di pagare le spese necessarie per i lavori.
Agna ed Agliana hanno in comune l’origine del nome; dal Mille in poi si hanno in successione: Alina, Allina, Agna; Alina, Allina, Aliana (che compare per la prima volta in una cartula del gennaio 1022) Alliana (Liber censuum, 1335) Allana, Agliana (Liber censuum, 1382). Il nome deriva probabilmente dalla corruzione del toponimo Hellana, attribuito ad una stazione di tappa ubicata sulla via Cassia, che in epoca romana ed altomedievale seguiva una linea pedemontana coincidente – salvo poche varianti – con l’attuale via Montalese, in corrispondenza con la valle dell’Agna, anche se non sono da escludere ipotesi diverse quale, ad esempio, la possibile derivazione dal gentilizio latino Praedia Alliana, cioè poderi di Allio. Suggestivo, ma probabilmente privo di fondamento, il riferimento all’aglio quale pianta propria delle paludi: la sua presenza nello stemma comunale è ripreso dall’Arme della Podesteria del Montale e di Agliana, risalente al XVII secolo, nella quale compaiono gli stemmi di entrambi i comuni, uguali a quelli di oggi.
Nella foto si vedono, partendo da sinistra, il fiume Bure, L’Agna e il Mendancione che confluiscono nel torrente Calice fra Agliana e Montale, Montemurlo e Prato.