di Giacomo Bini
settembre 2019
Lindo Meoni è un montalese che ha lasciato il segno. A vent’anni dalla sua improvvisa scomparsa, avvenuta quando aveva 56 anni, la sua memoria è ancora straordinariamente viva, non solo per la presenza perenne delle sue opere ma anche perché era una persona che sapeva incidere nell’esistenza di chi lo ha conosciuto e nella realtà civile dell’intera comunità.
Artista certo, originale e talentuoso, ma anche inventore e ingegnoso progettista, autentico demiurgo di mille imprese che univano fantasia e capacità manuale, amore per la realtà e capacità di oltrepassarla. E’ stato autore di dipinti di grande forza espressiva, ma tra i suoi meriti c’è anche quello di essersi dedicato all’arte dei monumenti in un’epoca che difetta di memoria. Basti pensare ai monumenti a Fausto Coppi e a Salvo D’Acquisto ad Agliana a quello delle Cavallaie a Montale o a quello ai caduti della 46° brigata aerea a Montemurlo.
Per ricordare il ventennale della morte di Lindo Meoni si è svolta a villa Smilea una mostra dal titolo “Memoria di un percorso, un percorso alla memoria”. L’iniziativa, promossa dall’Amministrazione Comunale, nasce dalla donazione al Comune di alcune opere di Lindo Meoni da parte della famiglia Bigazzi. Le opere appartenevano al compianto Giampietro Bigazzi, amico per una vita intera dell’artista. La mostra andava però ben oltre i dipinti provenienti da casa Bigazzi, offrendo, grazie alla generosità della figlia di Lindo, Aleta, una serie di opere che permettono di ripercorrere l’intera carriera creativa dell’artista. Si è potuto così avere una visione completa di un percorso artistico che non ha mai mancato di grande sostanza umana e culturale. Sono stati esposti anche alcuni scritti inediti sull’arte elaborati da Lindo quando ancora era studente e negli anni in cui si è dedicato all’insegnamento.
Nato nel 1943 e scomparso l’11 luglio del 1999, Lindo Meoni è stato una delle personalità più significative della vita culturale e civile di Montale, ricoprendo anche, per un periodo, il ruolo di assessore all’urbanistica di Montale.
Nel 2009, in occasione della mostra dedicata a Lindo Meoni dal Comitato nel decennale della morte, l’amico Marco Gai lo ricordava così: «Un uomo, un uomo nel vero senso della parola, fiero e coraggioso. Un uomo che amava la famiglia, gli amici e il suo paese. Un uomo che non si accontentava mai, che voleva sempre la perfezione. Mitico organizzatore e regista del nostro teatro, ha concepito e realizzato i carri rionali più belli, partendo da semplici schizzi. I tanti piccoli disegni fatti al bar con gli amici, prendendoci garbatamente in giro. La mano così lieve che con due tratti faceva intuire, il disegno che da lì ad un attimo appariva. La sua coerenza mi ha insegnato la coerenza, la sua correttezza mi ha insegnato ad essere corretto, la sua lealtà ad essere leale. Il suo essere uomo a diventare un uomo».