Loriano Mordini – poesie per tutti

Loriano Mordini – poesie per tutti

di David Colzi

giugno 2019

C’è chi sostiene che “la poesia è una lettera d’amore indirizzata al mondo”; forse non è sempre così, ma questa frase calza a pennello per introdurre l’opera di Loriano Mordini, poeta amatoriale che da sempre compone semplicemente per il piacere di farlo, slegato da ogni vincolo o progetto editoriale. Alcuni montalesi lo conoscono perché ha preso parte a serate di poesia alla Smilea di Montale assieme ad altri autori, oppure perché ha partecipato a concorsi locali. Meritorio è il fatto che, per diversi anni, è andato a leggere le sue poesie agli anziani della Casa del Sorriso, contribuendo ad allietare le loro giornate.

Ma probabilmente, l’intervento rivolto alla comunità per cui è maggiormente ricordato, risale a venti anni fa, quando portò un ciclo di poesie ai bambini dei due asili di Montale. Per loro infatti, creò un filone poetico a parte dedicato agli animali (qui ve ne proponiamo due). Si trattava di componimenti brevi in rima baciata, a mo’ di filastrocca, che le maestre leggevano ai loro alunni, che poi riuscivano a impararle a memoria, data la loro semplicità. Forte di quel consenso, il “Gianni Rodari di Montale” propose anche al Comune di realizzare un libretto illustrato con le sue poesie, da donare agli asili, per il quale avrebbe messo gratuitamente a disposizione i suoi scritti. Peccato che finì tutto in un nulla di fatto. Sarebbe da riproporre…

Però sotto la lente d’ingrandimento di Loriano non sono finiti solo dei simpatici animaletti, ma anche alcuni amici, in particolare quelli più originali e spiritosi, tipo Sergio “Geppo” Bertini, Giovanni Roberselli – il barbiere, Brunero Torracchi – l’alpino o Renato Mele – il dentista. A loro ha dedicato poesie che hanno riscosso il meritato successo. Oltre all’amicizia, i temi affrontati da Loriano sono molteplici: si passa dalle stagioni alla natura, dai ricordi della vita contadina ai nonni, fino a componimenti più introspettivi come “Io allo specchio”, oppure “Vorrei campar cent’anni” (qui riportato). Se gli chiediamo quali sono le poesie più amate, ne cita tre o quattro, fra cui “Un pettirosso a colazione”, che vi proponiamo. Tratto comune di tutta la sua produzione è la rima: che sia baciata o alternata, non manca mai, e lui lo sottolinea con giusto orgoglio.

Se invece gli domandiamo quali siano oggi i suoi poeti preferiti, ci dice senza esitazione, «quelli di Montale», quasi a testimoniare ulteriormente il forte legame col nostro territorio, a cui ha dedicato diversi componimenti. In particolare adora i versi ironici e sferzanti di Isoro Lucchesi, un suo caro amico, purtroppo venuto a mancare.

Altra passione è la musica. Loriano per una quindicina di anni ha fatto parte della Banda di Fognano, suonando le percussioni (anche in questo caso c’è una poesia dedicata…). Oggi si diletta nelle varie Corride locali, dove canta canzoni spiritose, accompagnato alla chitarra da Umberto (Taccone) Ricciarini, nostra conoscenza del Bici Club Montale. Sulle loro esibizioni strampalate ci vorrebbe un altro articolo; magari più in qua.

 

La zanzara

Una zanzara stravagante

si nasconde nelle stanze

quando tutti vanno a letto

scatta il piano prediletto

alla prima occasione

tira fuori il pungiglione

punta dritta sul bersaglio

senza l’ombra di uno sbaglio

con la smania che le piglia

punge tutta la famiglia

ma però che vita dura

ogni notte una puntura

ma alla prima occasione

fò domanda di pensione

 

Il ragnetto

Un ragnetto nero e cupo

s’è nascosto dentro al buco

esce fuori solo a sera

per cucire la sua tela

nella tela poverino

c’è caduto un moscerino

la sua cena prelibata

mamma mia che scorpacciata

 

Un pettirosso a colazione

Nel bosco mi trovavo un bel mattino

un bosco non lontan da casa mia

Mi sedetti per fare un riposino

apparve a me una strana compagnia

Ero andato a funghi per passione

a tutti sembrerà un paradosso

quel mattino consumai la colazione

insieme ad un simpatico pettirosso

Di pane gli gettavo dei pezzetti

da quella grossa e unica mia fetta

Faceva lui dei piccoli voletti

beccando quella manna molto in fretta

Fu grande la mia soddisfazione

veder quella simpatica creatura

pur sotto la mia attenta osservazione

temer mai un momento di paura

 

Vorrei campar cent’anni

è già finito ormai anche quest’anno

mi rendo conto che pure io invecchio

di questo evento purtroppo un po’ mi lagno

me ne sono accorto guardandomi allo specchio

le rughe si affaccian sulla fronte

gli acciacchi sono sempre più frequenti

passan le primavere che son tante

eppur bisogna essere contenti

metà strada l’ho ormai percorsa

riportando pochi o leggeri danni

adesso inizio la lunga rincorsa

per l’ambito traguardo dei cent’anni

Scrivi un commento

Per pubblicare un commento devi primaautenticarti.

Social Network

facebook

 
Help & FAQ

Se ti occorre aiuto consulta le "domande frequenti (FAQ)"
Frequently Asked Questions (FAQ) »

Contatti

Telefono: + 0573.700063
Fax: + 0573.718216
Email: redazione@noidiqua.it