di Giacomo Bini
settembre 2019
Il centesimo compleanno di Lubiana Lenzi, che è stato celebrato il 28 agosto scorso, si è trasformato in una festa di paese. Per tutta la giornata tantissime persone si sono fermate nella casa di via Martiri della Libertà per fare gli auguri a Lubiana e la sera, una vera e propria folla si è radunata intorno alla festeggiata e ai suoi familiari per il momento solenne della grande torta e dello spegnimento delle candeline col numero 100. Il Comitato per i Festeggiamenti di Montale si è mobilitato con molti dei suoi soci per consegnare a Lubiana una targa di riconoscimento con la scritta «I primi cento anni sono passati… cominciamo a pensare ai secondi cento». Il consigliere Alessio Guazzini, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, si è allontanato appositamente da una riunione del consiglio comunale per partecipare alla festa e consegnare a Lubiana un mazzo di fiori a nome di tutta la comunità. Ma anche il sindaco Ferdinando Betti, conclusi i lavori del consiglio, non ha voluto mancare ed è intervenuto per un saluto. Intorno a Lubiana c’erano i tre figli Giulietta, Sergio ed Emilio e i dodici tra nipoti e bisnipoti, oltre a un’infinità di amici, conoscenti e vicini.
E’ facile spiegare le ragioni di tanta partecipazione alla festa in onore di Lubiana. In primo luogo la neo-centenaria ha gestito per oltre settant’anni uno dei negozi di alimentari più conosciuti e frequentati del paese, che si trovava proprio accanto alla sua attuale abitazione. Per decenni a Montale non si è detto «Vo alla bottega o all’alimentari» ma «Vo dalla Lubiana». Era uno di quei negozi casa e bottega in cui a volte la gente bussava alla porta anche fuori orario o nei festivi. Un’altra ragione, che rende straordinario questo centenario compleanno, è il fatto che Lubiana è ancora lucidissima e in perfetta forma. Va a fare la spesa al supermercato, dove assicurano che è ancora attenta ai prezzi e alle date di scadenza.
A chi le ha fatto visita, nel giorno del compleanno, ha offerto caffè e pasticcini e si è intrattenuta con loro ricordando i tempi passati. La memoria ancora vivissima di Lubiana le consente di rievocare non solo episodi della sua gioventù, ma anche momenti della vita del paese che in tanti non conoscono o hanno dimenticato. Momenti belli ma anche drammatici come quando lei e alcuni suoi familiari scamparono per poco alla rappresaglia nazista a Banditelle nel settembre del 1944. «Nella vita bisogna vedere sempre il positivo» dice Lubiana «e poi aprirsi alle relazioni con gli altri, ciò che mi dà più soddisfazione è ricevere ancora le visite dei miei ex clienti, qualcuno dei quali mi manifesta anche gratitudine». Auguri Lubiana, anche da parte di Noidiqua.