di Serena Michelozzi
settembre 2020
Lucia Santini, nata a Montale in una famiglia di contadini, è adesso un’artista conosciuta, che ha fatto della pittura la passione della sua vita, e come diceva Gandhi, sostiene che: “Quando un quadro ti dà un’emozione, chi l’ha fatto, può essere definito un’artista. Quando non dà un’emozione, chi l’ha fatto, può essere definito un artigiano.”
Lucia ha iniziato fin da piccola ad incuriosirsi a tutto ciò che riguarda il mondo dell’arte ed era già anche una disegnatrice promettente, tanto che alle scuole elementari i suoi disegni erano secondo i maestri i più belli della classe. Difatti la volontà di Lucia era quella di iniziare la scuola d’arte, ma in un primo tempo vi dovette rinunciare per esigenze lavorative. Questa breve pausa non ha però spento l’amore di Lucia per l’arte, anzi, l’ha addirittura rafforzato, in quanto, più avanti, appena sposata e indipendente, ha iniziato a frequentare la scuola d’arte Leonardo “Arti e mestieri” a Prato, in via Santa Trinita, diplomandosi poi in grafica. Durante i suoi studi si è cimentata anche nella pittura ad olio e nella scultura, ha seguito un corso di nudo artistico, arrivando ad appassionarsi anche alle icone russe, dipinti antichissimi a suo tempo realizzati dai monaci bizantini.
«La tecnica di pittura che prediligo e che uso prevalentemente nei miei quadri è quella ad acquerello, perché si tratta di una tecnica ad impronta, che mi permette di andare libera e disegnare spontaneamente guidata dalle emozioni. Nella tecnica ad olio, questa spontaneità non c’è. Nei miei quadri raffiguro prevalentemente la natura in tutti i suoi aspetti: vari paesaggi, la primavera, l’autunno, ed il mare più della montagna, l’albero nella sua singolarità, in particolare il cipresso. Amo rappresentare particolarmente i gufi, perché essendo animali notturni, li immagino come nostri guardiani: i loro occhi ci guardano, vigilando sul nostro cammino. Sono solita dare un nome ai gufi che rappresento perché credo che abbiano una loro anima», ci racconta la nostra pittrice montalese, i cui quadri raffiguranti i gufi sono stati persino scelti da un critico d’arte ed esposti ad una mostra tenutasi presso Villa Smilea.
L’artista crea sui materiali più diversi: vanghe e coperchi di scatole da scarpe diventano una “tela” da riempire. Ogni quadro è frutto di un’esperienza personale, non c’è nulla nella sua esposizione che sia semplice tecnica o riproduzione. «Le mie opere sono composte dal vivo, spesso fatte sedendosi tra l’erba e fissando la carta alla corteccia degli alberi. Come gli scorci del Mugello dove, mentre i miei figli erano a pescare nel fiume Sieve, dipinsi il paesaggio circostante addirittura su una carta da pacchi, non avendo al momento un foglio di carta bianca. Quando dipingo all’aperto sono la persona più felice del mondo. La mia arte è fatta di emozioni. Le immagini raffigurate nei miei quadri devono rilassare e comunicare qualcosa», ci spiega Lucia, che in tutto, fino a ora, ha dipinto migliaia di quadri, tra cui tante “Acqueforti” ed “Acquatinta”, tecnica molto difficile relegata in genere agli uomini, con cui ha inciso, fra le tante stampe, tutti i segni zodiacali, fra cui il suo, lo Scorpione (foto in questo articolo).
Lucia ha partecipato a moltissime mostre ed eventi, tra le tante quella della Spirale a Prato, e alla Galleria il Mezzanino di Pistoia, dove ha esposto insieme ai suoi professori della scuola d’arte, Gabriella Furlan, Anna Sanesi e Alpo Bellandi. Ha altresì esposto insieme agli artisti pistoiesi più importanti, tra cui Iorio Vivarelli, Valerio Gelli, Sigfrido Bartolini e Marcello Lucarelli. Nella sua prima mostra a Firenze è stata presentata da Walter Campani, presentatore di Picasso. «Senza arte per me non ci sarebbe nemmeno la vita», conclude Lucia Santini.
Le immagini dell’artista sono state scattate da Andrea Gori di Foto Ottica Selene, mentre quella dello scorpione da Fernando Faralli.
