di Giacomo Bini
dicembre 2021
La macelleria Stefano compie cinquant’anni. E’ una storia di famiglia e anche una storia di paese, perché si tratta di un negozio del centro frequentato da generazioni di montalesi, uno dei fulcri della rete di relazione che costituisce la vita quotidiana di una piccola collettività.
Il fondatore è Stefano Meoni, chiamato Stiòlo, che iniziò l’attività nel 1971 in un negozio di via Sem Benelli insieme a Mirella Mangiaferro, all’epoca fidanzata e poi moglie di suo fratello Luciano Meoni. «Prima di mettermi in proprio lavoravo al salumificio di Giovanni Fondi alla Stazione» racconta Stefano «ci entrai a 17 anni come garzone e lì ho imparato il mestiere. Era un salumificio rinomato anche fuori comune, aveva clienti fino a Firenze e anche oltre». Le ricette tradizionali sulla salatura e la preparazione dei salumi che Stefano ha portato dal suo precedente lavoro, sono ancora utilizzate dalla Macelleria Stefano e ne garantiscono il legame con le procedure antiche e originali. Luciano, il fratello di Stefano, allora lavorava alla Superlana, storica ditta tessile montalese, ma dopo qualche tempo, visto che la macelleria stava andando molto bene, entrò anche lui nell’attività. Il successo e l’apprezzamento dei clienti fu subito notevole tanto che nel 1983 i Meoni aprirono un secondo negozio, più vicino alla piazza, in via Boito che è quello tutt’oggi in attività. Intanto entrarono a lavorare nella macelleria altri membri più giovani della famiglia: Alessandro Belli, figlio di una sorella di Luciano e Stefano, e sua moglie Fabiana Giuntoli. Il negozio di via Sem Benelli a un certo punto fu chiuso e i locali iniziarono ad essere usati come laboratorio. Per diversi anni i Meoni hanno avuto anche una loro stalla per crescere i vitelli condotta con metodi tradizionali, quelli dei contadini di una volta. La fedeltà alla tradizione, alla qualità delle carni e ai metodi di un tempo sono state sempre il filo conduttore della Macelleria Stefano. «La più grande soddisfazione» racconta con legittimo orgoglio Luciano Meoni «è stato nel periodo dell’epidemia della mucca pazza (anni novanta) quando la paura della gente fece crollare le vendite delle macellerie e invece noi aumentammo il lavoro, perché evidentemente avevamo la fiducia della clientela».
Tenuto fermo il rapporto con la tradizione i Meoni hanno saputo anche adeguarsi ai tempi moderni e alle mutate esigenze dei clienti. Sono stati pronti a introdurre i cosiddetti preparati, cioè quei prodotti tanto graditi alle famiglie di oggi, che si possono acquistare in macelleria e passare subito nel forno o comunque alla cottura. La trasformazione è avvenuta anche grazie ad un costante dialogo con le persone: da dietro il banco vengono dati consigli utili alle famiglie su come cuocere o preparare le carni ma anche la macelleria ha saputo far tesoro dei suggerimenti provenienti dai clienti. Il rapporto diretto con la gente, la conoscenza reciproca, la possibilità di scambiare anche due parole ha poi creato quell’alchimia umana propria dei negozi di paese, che svolgono una indispensabile funzione di punto di incontro.
Del resto Stefano Meoni è sempre stato pronto a partecipare alla vita del paese al di là della sua attività commerciale; è stato anche per un periodo presidente della squadra di calcio ed ha condotto i colori biancoazzurri, insieme al compianto Giovanni Pierattini, in un periodo aureo del calcio locale. Dopo mezzo secolo di attività è giusto festeggiare e celebrare, perché la Macelleria Stefano fa parte integrante della comunità montalese.
Dopo il raggiungimento del traguardo prestigioso del mezzo secolo di vita la Macelleria Stefano si appresta a vivere un cambiamento importante. Dal primo di gennaio 2022 subentrerà nel negozio Simone Fondi, un macellaio di 48 anni, residente ad Agliana, che ha alle spalle una pluridecennale e qualificata esperienza nel mestiere. Simone Fondi svolgerà l’attività con la collaborazione di Alessandro Belli. Il passaggio avverrà nel segno della assoluta continuità con la tradizione della Macelleria Stefano. «La mia ferma intenzione» dice Simone «è proseguire nella linea di chi mi ha preceduto mantenendo il livello qualitativo, lo stile e le tradizioni della Macelleria Stefano». I clienti e gli amici della Macelleria Stefano possono quindi stare tranquilli, la storia continua, è solo l’inizio di un nuovo capitolo di un libro aperto cinquant’anni fa.