di Giacomo Bini
giugno 2016
Sono 1.600 al giorno gli utenti della stazione ferroviaria di Montale-Agliana, ma potrebbero diventare facilmente il doppio o anche di più se ci fossero servizi adeguati, in particolare parcheggi e bus coordinati all’orario ferroviario, e soprattutto se aumentasse il numero dei treni fino a creare quella metropolitana di superficie nell’area Firenze-Pistoia di cui si parla invano da troppo tempo.
La valorizzazione della stazione è uno dei nodi cruciali dello sviluppo della piana che comprende Montale, Agliana, Montemurlo, Santomato e Quarrata, un bacino di utenza di oltre 60mila abitanti, che potrebbe trovare nella ferrovia un volano di crescita economica e in particolare turistica. Finora è mancato uno sforzo comune e coordinato delle amministrazioni locali volto a sfruttare le potenzialità della stazione. Muoversi in treno è ancora un impresa troppo difficile. Manca un servizio di trasporto pubblico per raggiungere la stazione. I bus che ci sono, del Copit e della Cap, sono troppo pochi e soprattutto troppo sconnessi dall’orario dei treni. Per i pendolari sono “bus fantasma”: quando li vorresti non li vedi e appaiono sporadicamente, spesso quando non servono e quasi sempre vuoti. Eppure costano soldi alla collettività. E’ un grave limite non solo per i pendolari ma anche per i possibili clienti delle strutture alberghiere della zona: se un turista arriva col treno bisogna da andarlo a prendere alla stazione, così come se arriva qualche conoscente o visitatore. Ma anche a piedi e in bici il collegamento dei centri abitati con la stazione è problematico. Via Garibaldi, la strada che connette Montale e Montemurlo con la stazione, è sostanzialmente impraticabile per ciclisti e pedoni, che la percorrono a loro rischio e pericolo, visto il traffico e l’assenza di marciapiedi e piste ciclabili. E anche in direzione di Agliana il tratto della via provinciale pratese è pericoloso per i pedoni come è stato tragicamente dimostrato dalla morte del compianto Giuseppe Palumbo, investito da un’auto mentre andava a piedi dalla stazione alla pizzeria di famiglia.
Alla stazione mancano poi i parcheggi. Le auto dei pendolari sono lasciate disordinatamente nelle strade vicine, spesso sui marciapiedi, con grave disagio per i residenti che si vedono privati di posti auto e spesso ostacolati persino nell’uscita dalle porte e dai cancelletti delle loro abitazioni. C’erano stati contatti tra il comune di Montale e le Ferrovie per la creazione di un nuovo parcheggio lungo i binari, dalla parte sud, ma nulla è stato fatto. Ci sarebbe uno spazio disponibile anche dal lato nord, vicino agli immobili della ex Ciampolini, come ha fatto presente un cittadino del posto, Bruno Tempestini, in un articolo uscito sulla Nazione.
Il problema non sono le idee ma la loro attuazione e prima ancora la creazione di un progetto organico e condiviso dai diversi Comuni. Per questo è da incoraggiare l’iniziativa di “Progetto Metropolitano” un movimento di cittadini che vuole raccogliere proposte e indurre gli enti locali ad attivarsi insieme e con un piano sistematico che prenda in esame tutti gli aspetti: dall’integrazione treno-bus, al miglioramento del traffico e dei parcheggi. Ma insieme ai servizi devono aumentare anche i treni, perché gli utenti aumentano continuamente ma i treni restano sempre gli stessi.
La Regione Toscana ha annunciato che da settembre aumenterà il numero dei treni sulla linea Firenze-Pistoia. E’ un primo passo, anche se siamo ancora lontani dalla agognata Metropolitana. I Comuni della piana dovrebbero unire le forze per dare alla stazione un posto di primo piano nei loro programmi. Lo richiede la qualità della vita delle loro comunità e la crescita economica del territorio.
Foto a colori: Gabriele Bellini. Cartolina in bianco e nero: archivio fotografico Adriano Tesi.