di Piera Salvi
Il 20 ottobre l’assemblea straordinaria dei soci Alia ha approvato la fusione per incorporazione in Alia Servizi Ambientali Spa di Acqua Toscana Spa, Consiag Spa e Publiservizi Spa, primo atto che dà vita alla Multiutility, la nuova società dei servizi pubblici locali (acqua, gas, rifiuti), partecipata da 66 comuni della Toscana Centrale, tra i territori dell’Empolese Valdelsa e le province di Firenze, Prato e Pistoia. L’assemblea ha inoltre deliberato l’aumento di capitale della stessa Alia destinato al conferimento della partecipazione pari al 20,61% del capitale sociale detenuta dal Comune di Firenze in Toscana Energia Spa e della partecipazione del 3,9% del capitale di Publiacqua Spa detenuta dal Comune di Pistoia. L’assemblea ha deliberato un aumento di capitale scindibile di 3,5 miliardi delegandolo al Consiglio di Amministrazione. Aumento che permetterà ad altri comuni di conferire le proprie partecipazioni e di procedere alla quotazione in Borsa. Tale operazione è subordinata ad articolato processo di controllo dei comuni azionisti che, quando lo riterranno necessario e opportuno, ridiscuteranno nei consigli comunali i diversi passaggi ritenuti critici. Il 51% resterà nelle mani dei Comuni che deterranno tali partecipazioni attraverso una holding pubblica cassaforte. Nessun azionista non pubblico può detenere più del 5%.
Per i promotori della Multiutility si tratta di un risultato storico che mette insieme le esigenze di territori diversi, punto di partenza perché nella seconda fase si possa allargare questo tipo di impostazione a tutto il territorio toscano. Lo ritengono un traguardo importante, un passaggio epocale che punta a valorizzare i territori e la Regione, un percorso di crescita che ha l’obiettivo di fornire ai cittadini e alle imprese toscane più e migliori servizi a tariffe sostenibili, per una Toscana più efficiente e più verde.
La Multiutility nei tre comuni della Piana è stata votata a favore nei consigli comunali di Quarrata e Montale, ma è stata bocciata dal consiglio comunale di Agliana. Un voto che, per ora, ha un valore politico. Dal punto di vista aziendale, Agliana (come gli altri Comuni che hanno votato contro) è dentro la Multiutility e in seguito potrà valutare se avvalersi o meno del diritto di recesso. Per quanto riguarda Agliana, i vantaggi prospettati non hanno convinto la maggioranza dei consiglieri e lo stesso sindaco. In generale le maggiori preoccupazioni legate alla Multiutility (non solo per i contrari ma anche tra chi ha votato a favore) sono per la futura quotazione in Borsa, una decisione che però verrà presa solo attraverso un successivo passaggio nei consigli comunali. I dubbi sono numerosi, non solo tra i politici ma anche nelle associazioni ambientaliste e tra i cittadini: la mancanza di garanzie che possono dare aziende che finora non hanno investito per migliorare i servizi promessi e hanno invece aumentato le bollette, il grande nodo dell’acqua che potrebbe finire quotata in Borsa (nello statuto del comune di Agliana si riconosce il diritto all’acqua come bene pubblico). Ci sono poi le incognite sulla gestione unica di servizi diversi, come acqua, rifiuti e gas, che richiedono specifiche competenze, c’era la complessità della delibera sottoposta all’approvazione dei consigli comunali ma preoccupa anche l’irrilevante rappresentanza dei piccoli Comuni.
Guardando al passato dei nostri tre Comuni, Quarrata, Agliana e Montale, possiamo comunque vedere che fino dalla metà degli anni Sessanta hanno cercato di unirsi nella gestione di alcuni servizi. E’ del 1966 la prima costituzione del Cis (Consorzio intercomunale servizi) tra Agliana, Quarrata e Montale per la costruzione e la gestione dell’impianto per lo smaltimento e trasformazione dei rifiuti solidi urbani (in pratica, l’inceneritore che entrò in funzione nel 1978) estendendo poi il servizio alla raccolta dei rifiuti. Negli anni Novanta Agliana e Montale decisero di consorziarsi per gestire insieme, con l’azienda Amag, il servizio di erogazione di acqua e gas. Erano piccole aziende del territorio, vicine ai cittadini. Con la Multiutility il timore di tante persone è anche quello di ritrovarsi con gestori dei servizi sempre più lontani dall’utenza.