di Giacomo Bini
novembre 2011
Una mostra di Caravaggio a Montale, migliaia di visitatori a villa Smilea per aiutare l’ospedale del Cuore di Massa. Sembrava un’impresa irrealizzabile, ma quando un paese intero si mobilita, spinto dalla voglia di fare del bene, tutto è possibile.
La mostra, intitolata «Nella luce di Caravaggio», si terrà dal 30 novembre all’11 dicembre e sarà straordinaria per la qualità delle opere, alcune delle quali per la prima volta in Italia a partire dalla star dell’esposizione, la splendida “Maddalena addolorata” di Caravaggio, a cui si affiancheranno altre 26 opere circa di artisti caravaggeschi, tra le quali due mai viste in Italia. Montale sarà per dieci giorni nell’elite della cultura nazionale, al centro dell’interesse di critici e appassionati d’arte.E il paese è pronto a dare il meglio di sé in tutte le sue componenti: amministrazione comunale, strutture ricettive, commercianti, cittadini tutti. Sarà una grande vetrina per Montale, un’occasione da non perdere perché, magari, possa essere anche ripetuta in futuro. L’impegno collettivo che ha portato alla mostra, è nato come spesso gli slanci migliori, dall’amicizia, quella di molti montalesi verso la famiglia di Mirko e Vania Meoni, il cui figlio Luca è stato operato, subito dopo la nascita, presso l’ospedale Pasquinucci di Massa, uno dei centri di eccellenza nazionale nella cardiochirurgia pediatrica.
Attraverso l’esperienza, dolorosa ed esaltante insieme, della famiglia Meoni, la comunità montalese ha scoperto la qualità dell’ospedale di Massa, la bravura del primario, il dottor Bruno Murzi, le attività dell’associazione Un cuore un mondo, che assiste le famiglie dei bimbi operati, sostiene in vari modi l’ospedale e organizza missioni dell’equipe chirurgica di Massa in diversi paesi poveri, dall’Africa ai Balcani. Nei giorni in cui il piccolo Luca era ricoverato a Massa, mentre ci si domandava per strada o al bar o nei negozi, quali fossero le sue condizioni e si passava dal timore alla speranza, si scopriva a poco a poco che Luca non era l’unico bimbo montalese operato e salvato dal dottor Murzi, ma ce n’erano altri, tutti restituiti ad una vita normale. Così è sorto un sentimento di gratitudine che dalla famiglia Meoni si è diffuso tra la gente del paese ed ha portato alla volontà di fare qualcosa di concreto per esprimere la riconoscenza non di una o di più famiglie, ma dell’intera collettività.
E siccome grande è il bene della vita che è stato ridato a quei bambini dal dottor Murzi, grande doveva essere la risposta. Ecco così lanciata, dapprima come una scommessa poi come un progetto sempre più realistico, la sfida del Caravaggio a Montale. Si è formato un comitato promotore (costituito da Massimo Gazzarri, Umberto Mannelli, Francesco Mazzetti, Mirko Meoni, Gianna Risaliti e Fedele Votino); è stata organizzata una cena di presentazione dell’evento alla quale sono intervenuti molti imprenditori; è stata coinvolta l’amministrazione comunale che ha messo a disposizione villa Smilea ed è stata promossa la raccolta di fondi, circa 30mila euro, per pagare l’assicurazione e la sorveglianza per le opere esposte. Gli sponsor hanno risposto positivamente, i commercianti si sono impegnati per abbellire il paese con una luminaria e offrire condizioni particolari a chi verrà a Montale nel periodo della mostra. Nel frattempo è stato organizzato un convegno, al quale sono intervenuti il dottor Bruno Murzi, primario del Pasquinucci di Massa, e il presidente dell’Associazione Un Cuore Un Mondo Mario Locatelli.
Il risultato di questo processo è l’esposizione di Caravaggio alla Smilea, promossa dal Comune di Montale, dalla Libera Accademia di Studi Caravaggeschi e dall’associazione Onlus Un cuore un mondo, e curata nella parte artistica da Pierluigi Caraofano, docente di fenomenologia del restauro all’Università di Siena. La mostra, che presenta opere in gran parte provenienti da collezioni private, si dipana in quattro sezioni. La prima sala ha al centro la Maddalena di Caravaggio e ai lati la Santa Cecilia di Guido Reni, il San Michele Arcangelo di Ludovico Carracci e opere di Tommaso Salini Bartolomeo Manfredi. Nella seconda sala sono proposte nature morte di ambito caravaggesco eseguite da Agostino Verrocchi, Michelangelo da Campidoglio, Michelangelo Cerquozzi e del Maestro della Natura Morta di Acquavella. La terza sala avrà come protagoniste le opere tardo-manieriste di Antiveduto Gramatica, Rutilio Manetti e Orazio Riminaldi. L’ultima sala perfeziona il percorso verso il naturalismo; una vera scoperta l’inedito autoritratto di Artemisia Gentileschi in veste di Santa Caterina da Siena insieme a dipinti di Bartolomeo Manfredi, Mario Minniti e dello stesso Orazio Riminaldi. La “Maddalena addolorata” di Caravaggio viene dall’Inghilterra ed è esposta per la prima volta in Italia. Sono state prese accurate misure di sicurezza a villa Smilea e l’amministrazione comunale ha predisposto le misure necessarie per accogliere a Montale migliaia di visitatori (cinquemila secondo le stime più prudenti, fino a diecimila secondo altre previsioni). La mostra ha avuto il patrocinio della Regione Toscana e della Provincia di Pistoia. Tutto l’incasso dei biglietti di ingresso andrà all’Associazione Un Cuore Un Mondo che li utilizzerà per aiutare i bambini come il piccolo Luca Meoni e le loro famiglie.