di David Colzi
agosto 2012
Basta leggere il sottotitolo di questo articolo per capire quanto è variegata l’arte di Nino Roberti. Ciononostante, la scultura è la disciplina che lo vede maggiormente impegnato, usando come materiale il ferro, spesso unito a rame, argento, marmo e altro ancora. Entrare in casa sua a Montale, significa immergersi in un mondo popolato da animali fantastici, strutture zoomorfe che cambiano forma grazie a parti mobili, crocifissi e totem, tra cultura sacra e pagana, oltre a raffinati complementi d’arredo, come sedie o candelabri sapientemente assemblati. Già, perché l’arte di Roberti non si realizza togliendo, ma unendo lamine come fossero di cartapesta, grazie alla saldatrice usata con la stessa precisione con cui un amanuense usava il pennello.
<<Ogni singola opera è un racconto>> dice Nino Roberti <<ogni lato è diverso, sia come materiali che come forme: ciascun pezzo è unico ed io non faccio mai copie “in fusione”, perché finita una scultura voglio cimentarmi subito con un’opera diversa>>. Certo, anche Roberti ha dei temi preferiti, soprattutto legati al mondo degli animali: ecco quindi cavalli imbizzarriti, pesci e aironi pronti a spiccare il volo, incuranti della loro solida struttura in ferro. Ma perché tanto interesse? <<Mi piacciono gli animali, in quanto sono esseri sensibili, molto più delle persone. Io sono sempre stato dalla loro parte, perché troppo spesso siamo noi uomini a decidere della loro vita e a me non piace. Anche per questo rendo loro omaggio nelle mie opere.>> Altra cosa da sottolineare è il colore che non manca mai nelle sculture di Roberti, in quanto, come dice l’autore, è l’elemento che conferisce l’anima alle opere, sia esso l’oro, il celeste, o il bianco del marmo.
Così, ogni creazione, rappresenta una lotta, in cui la vita si afferma con sofferenza e sacrificio e non a caso, uno dei temi più volte affrontati da Roberti è quello della crocifissione. Questi sono solo alcuni aspetti di un percorso tenace e solitario che dura da ormai quarant’anni, al di fuori delle mode o delle correnti artistiche del momento. Noi speriamo solo che questo articolo serva a far conoscere ancor di più, ai suoi concittadini, un prestigioso esponente della comunità montalese, sfatando così l’idea che “nessuno è profeta in patria”.
Nino Roberti è insignito del titolo Accademico delle Avanguardie Artistiche di Palermo e gli è stato conferito il Gran Premio dei Normanni di Monreale. E’ citato nella prestigiosa Enciclopedia dell’Arte Italiana ed il suo lavoro si trova pubblicato nel Catalogo degli scultori italiani 2006 per le edizioni “Editoriale Giorgio Mondadori”. Infine va sottolineato l’inserimento nel catalogo Percorsi nella scultura, suggestioni, ricerche, spunti dal contemporaneo, edito dall’associazione “Caleidoscopio” di Carrara, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti della medesima città. Di recente è stato invitato alla selezione della Biennale di Palermo 2013. In Italia ha esposto, fra l’altro, in Toscana, Liguria, Lazio e Sicilia.