Peep e Belvedere – arriva il conto da 648mila euro

Peep e Belvedere – arriva il conto da 648mila euro

di Giacomo Bini

marzo 2016

Il Comune deve sborsare 648mila euro ai proprietari dei terreni espropriati della zona Peep denominata appunto Belvedere. Dopo un lungo contenzioso legale, la Corte d’Appello ha dato torto all’Amministrazione Comunale e stabilito l’entità di una stangata che grava come un macigno sul bilancio comunale e impedirà di effettuare investimenti in opere pubbliche come l’asfaltatura delle strade. Il Comune si rivarrà poi sugli assegnatari del Peep, cioè sui proprietari delle abitazioni, che dovranno pagare a distanza di vent’anni una maggiorazione sul prezzo della loro casa.

Peep vorrebbe dire Piano di Edilizia Economica e Popolare ma l’operazione, realizzata nel 1996, si è rivelata molto poco economica. La stessa cosa era accaduta per il Peep della Smilea, che fu realizzato nel 1986. Anche in quel caso, dopo un lungo processo civile, un’analoga sentenza sfavorevole condannò l’Amministrazione Comunale a pagare 386mila euro nel 2003 e altri 260mila per gli interessi nel 2008. I proprietari degli appartamenti della Smilea dovettero pagare dai 15 ai 19mila euro per una casa che consideravano già pagata. Con il Belvedere la storia si è ripetuta, a dimostrazione di come lo strumento messo in mano ai Comuni con la legge 167 (espropriare i terreni e assegnarli a cooperative) fosse imperfetto oppure usato male.

La giustizia civile non ha dato scampo al Comune di Montale, che ha dovuto pagare inutilmente studi legali per difendere quello che è apparso ai tribunali indifendibile, cioè un prezzo di esproprio inferiore di gran lunga al valore di mercato. Una parte del terreno oggetto del contenzioso, di una superficie di 6.190 metri quadrati, fu valutato e pagato dal Comune, alla metà degli anni novanta, la cifra di 90mila euro e invece, secondo la sentenza della Corte d’Appello, aveva un valore di mercato di 533mila euro. Nel 2000 i proprietari, cioè la ditta di costruzioni Edilbelvedere di Andrea e Vais Nesi, iniziarono la loro azione legale. Già nei primi anni duemila la Commissione Tributaria Provinciale aveva imposto al Comune di pagare 101mila euro poi il giudizio è andato avanti e alla fine, con l’ultima sentenza della Corte d’Appello di Firenze, l’Amministrazione Comunale deve pagare la differenza di 341mila euro, più gli interessi maturati dal 2001 ad oggi, più 62mila euro di spese legali.

E si arriva così alla cifra di 648mila euro. Il Comune ha già iniziato a pagare, dopodiché inizierà la procedura di rivalsa sui proprietari. Il Belvedere si chiama così perché è sulle prime pendici della collina che guarda il centro di Montale. Sulla qualità estetica delle costruzioni e dell’area residenziale, ci fu nel 2003 una polemica tra le forze politiche. «Il Peep del Belvedere deturpa la collina» dichiarò la delegata di Forza Italia Eleonora Baldi «è brutto da qualsiasi parte e angolazione». «La zona del Belvedere è stata richiesta da anni da tutte le forze politiche» rispose il capogruppo del centrosinistra Daniele Bini «anche di minoranza, dalla Dc alla lista civica fino al Polo delle Libertà». E ora arriva il conto.

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