di Marco Bagnoli
giugno 2017
Il gruppo nasce nel 2012 su iniziativa di Roberto Fabianelli e Franco Pasquetti; in un primo momento vengono ospitati presso i locali del circolo Arci di Montale, per poi trasferirsi nell’attuale sede, il negozio di articoli per la pesca e il tempo libero Big fishing mania, in via Aldo Moro 15, sempre a Montale; con la loro ventina di tesserati sono un piccolo ma appassionato club di pesca. La quota associativa comprende un corso di lancio e soprattutto un corso di costruzione dell’esca, la mosca, in quanto le esche autocostruite danno molta più soddisfazione. Di mosche se ne costruiscono continuamente, perché si perdono e perché non sempre la prima tentata va a buon fine.
Quello della “mosca” è un sistema di pesca particolare, che si differenza della tecnica tradizionale, perché non ci sono sostanze gettate in acqua, né come pastura né come esche; l’esca, la mosca appunto, è un boccone artificiale che punta ad ingannare il pesce, avendo una forma non inventata, ma che tende ad imitare gli insetti reali. Una tecnica che ha preso campo negli ultimi cinque sei anni, la Tenkara, di origine giapponese, utilizza invece mosche del tutto inventate. Il materiale imita il movimento e stuzzica la curiosità ancor prima che l’appetito. Inoltre tutto il pescato viene immediatamente rilasciato secondo la filosofia del “catch & release”, cercando di ridurre al minimo lo stress da cattura. A conti fatti si tratta di una pesca decisamente “verde”, in quanto si rispettano ambiente e pesce.
Quella della mosca è un po’ una “malattia buona”, perché ti assorbe e difficilmente il pescatore che la sperimenta torna poi alla pesca tradizionale; inoltre consente la conoscenza dei luoghi, nonché varie nozioni di entomologia, lo studio degli insetti, e della vita acquatica dei pesci. Le “prede” principali sono rappresentate dalle trote, ma anche lucci, cavedani, e vaironi; si pesca ovunque, dal mare al fondo valle, presso la foce dei fiumi e nei laghi, basta adeguare l’esca al tipo di pesca – e il gruppo organizza anche uscite sociali fuori regione. È possibile pescare anche in riserva, ma forse i luoghi che danno più soddisfazione sono quelli più appartati e meno conosciuti. I corsi battuti dai nostri sono la Lima, la Limentra e l’Agna.
All’interno del gruppo ci sono anche tre guardie ittiche volontarie (G.I.V.), che s’incaricano di controllare le acque della provincia di Pistoia, verificando la misura del pescato, i tipi di esche e le licenze. Unica quota rosa del gruppo è Lisa Venturi – forse la prima di molte altre, chissà. I pescatori con la mosca sono generalmente contrari alle gare di pesca e, in quanto malviste, non ne organizzano. In collaborazione con l’Arcipesca di Pistoia il gruppo si prende carico dell’opera di ripopolamento delle acque locali, azione portata avanti senza il sostegno dei pescatori tradizionali, che sono molti – come del resto ci sono anche dei pescatori a mosca non tesserati.
Il gruppo ha collaborato al rifacimento della carta ittica, il censimento della popolazione di pesci di torrenti e fiumi della provincia di Pistoia, commissionato dalla provincia in collaborazione con l’Arcipesca, con la presenza di un ittiologo. Qui i pesci sono stati storditi temporaneamente con un elettrostorditore, quindi contati, pesati, misurati e censiti. Inoltre ogni anno il gruppo è coinvolto nel salvataggio dei pesci dagli alvei di fiumi e torrenti prossimi all’esaurimento del deflusso minimo vitale, quindi raccogliendoli in “cattive acque” e trasportandoli dove ce n’è di più.
Uno degli obiettivi del club sarebbe quello di organizzare delle giornate ecologiche per ripulire i torrenti, magari in collaborazione con altre associazioni, perché sono richiesti impegno e persone. Lo stato dei nostri torrenti è infatti degradato e sono molti i pesci non autoctoni che finiscono per sfrattare quelli di casa nostra.