di Giacomo Bini
giugno 2014
Un altro tabernacolo è stato restaurato, quello delle Fonti a Tobbiana per iniziativa della Pro-Loco del paese. Il tabernacolo, andato distrutto durante una frana avvenuta nel 1998, è stato completamente e fedelmente ricostruito sia nella parte muraria che nell’immagine sacra raffigurante la madonna del Rosario. Si tratta di una dei tabernacoli più importanti della zona soprattutto per la posizione, nel cuore del paese, proprio all’inizio della strada di San Poteto che era percorsa nelle tradizionali Rogazioni dell’Ascensione e accanto ad una antica fonte pubblica, preziosissima per la popolazione, di cui rimane testimonianza dall’inizio dell’ottocento. Per volontà della Pro-Loco e l’impegno di diversi cittadini, il tabernacolo è ritornato a svolgere il suo ruolo di testimonianza della religiosità popolare. Su progetto dell’architetto Silvia Nesi, le opere sono state eseguite dalla ditta di Marco Bianchi, mentre l’immagine della Madonna, originariamente prodotto della Manifattura Ginori e andata perduta in seguito alla frana, è stata sostituita da una copia identica realizzata, sulla base di foto del tabernacolo antico, dal laboratorio di ceramica Agostinelli, di Olmi – Quarrata.
Le notizie storiche sul tabernacolo si devono ad Andrea Bolognesi e le foto ad Alfo Signorini, curatori di un prezioso volume sui tabernacoli e la religiosità popolare a Montale. Ecco le parole con cui lo studioso di storia locale Andrea Bolognesi ha commentato il restauro: «Restaurare un tabernacolo è certo un fatto importante, ma ricostruirlo assume un valore ancora più significativo, in quanto testimonia la ferma volontà da parte di una comunità di voler mantenere a ogni costo le testimonianze della propria storia, oltre che riaffermare la sacralità del luogo. E’ questo il caso del tabernacolo de “Le Fonti” che, per volontà della Pro Loco Tobbiana e con l’impegno di alcuni abitanti del paese, è stato restituito all’ammirazione e alla devozione del popolo». Bolognesi ricorda che «nelle immediate vicinanze vi era anche un altro bel tabernacolo che sovrastava tre fontane e dava il nome alla piazzetta, e che fu sconsideratamente distrutto negli anni sessanta del secolo scorso». L’esistenza di una fonte in questo luogo è già testimoniata all’inizio del XIX secolo col nome di “Fonte pubblica di Tobbiana”: «Questa fonte ha il suo deposito, un lavatoio e una cannella, presso il viottolo di Picchioni, di poi mediante un condotto, la stessa acqua scende più abbasso presso la strada di Tobbiana, dove sono due cannelle e un altro lavatoio. Un tabernacolo significativo, dunque, collocato su un crocevia importante, a protezione di un bene fondamentale come è l’acqua, e non a caso dedicato alla Madonna del Rosario il cui culto è quello più diffuso nel paese di Tobbiana».