Riccardo Logli – le foto, i viaggi e tutte le passioni di un uomo infaticabile

Riccardo Logli – le foto, i viaggi e tutte le passioni di un uomo infaticabile

di Marco Bagnoli

giugno 2024

Senza dover per forza andare a sconfinare nell’Europa del nord, o più giù, verso le più note località dell’Italia mediterranea, anche il territorio di Montale può vantare il suo piccolo vulcano attivo. Ma in questo caso non si tratta di eruzioni di “lapilli e lava”, come cantava Guccini, bensì di idee ed entusiasmo. Un entusiasmo che poi si raffredda e diventa un elemento costitutivo del paesaggio, di quello interiore. Questo vulcano di entusiasmo ha un nome: Riccardo Logli.

Riccardo è originario di Narnali, ha 61 anni, e dal 1995 è diventato un cittadino di Montale a tutti gli effetti, quando sposa la maestra Fabiana Tempestini. Ma per la maggior parte del tempo è stato sempre altrove, occupato dal lavoro. Di lavori ne ha svolti quattro. Prima è stato dieci anni nel tessile, dall’età di appena 14 anni. Poi, dopo aver studiato alle scuole serali tra il 1989 e il 1993, è approdato nel mondo delle cooperative sociali, dove per sette anni ha assistito persone con le più disparate invalidità. A questo punto ha aperto con un socio un negozio di informatica, e per altri 15 anni se ne è stato buono. Infine, accettando la proposta di un amico, ha dovuto mettersi a studiare nientemeno che chimica, per poter svolgere il mestiere di tecnico di colle per falegnami, su è giù per la penisola per altri sette anni.

Alla fine, ci ha pensato la pensione a metterlo seduto una volta per tutte, direte voi. E invece no: Riccardo va in pensione nel 2019, e solo la pandemia incombente lo blocca definitivamente in casa. Certo, un uomo così, dai quattro mestieri, poteva forse esimersi dall’avere anche quattro passioni travolgenti? Perché in effetti definirli hobby è riduttivo: escursioni, fotografia, mountain bike e viaggi. Magari fa tutto in una sola mandata, si accontenta di una pedalata dietro casa. Ovviamente no.

I viaggi, in particolare, hanno affondato le radici nella sua anima, da quell’ormai lontano 1987, quando costituisce a Prato l’Operazione Mato Grosso, un’associazione che lo porterà a scoprire l’Ecuador, e la malattia benefica del camminare, sempre e ovunque. Ma calpestare la nuda terra o la folta erba non poteva certo accontentarlo: Riccardo allora si è ingegnato di percorrere i sentieri che portano al cuore dei suoi compaesani. E così è diventato a tutti gli effetti il referente di una seria di associazioni di Montale e Prato, che tengono la mano a tutte quelle persone curiose e desiderose di imparare a scattare una fotografia notturna, o che vogliono esplorare qualche angolo di Toscana, e di Montale in particolare, oppure vogliono soltanto pedalare in compagnia, ma con calma, grazie al gruppo ciclistico Senza Furia, pensato da Riccardo. Attraverso i gruppi che ha contribuito a fondare, oggi diversi abitanti di Montale non esitano ad abbandonare divani e televisioni per uscire di casa e incontrarsi, al lume della voglia di qualcosa che neanche sapevano di desiderare. Certo, la maggioranza, “alta sui naufragi dai belvedere delle torri”, seguita a perdersi nei meandri dei propri smartphone, attirata fuori dalle consuete mura del quotidiano solo quando c’è la frittura dei bomboloni. Ma secondo Noi di Qua questa fertile semina darà un giorno i suoi frutti.

È facile avvistare Riccardo tra le fila del Gruppo fotografico dell’Auser, associazione che ha contribuito a fondare, o nel Gruppo trekking della Croce D’Oro, in cerca dei diversi personaggi di Montale, che ti raccontano ciascuno un pezzettino di storia comune, una trovata quasi geniale. Oppure mentre gestisce assieme ad altri qualche corso di fotografia, uno di quelli che magari riesca a stanare una selvaggina ritrosa e pregiata: i giovani. Alla fine, quello che conta è l’idea, la volontà, la capacità di coinvolgere almeno una persona, qui, sul posto, accanto a te. Come l’altra sera, quando all’ultimo minuto ha convocato il gruppo dei fotografi per cercare di mettere il sale sulla coda all’aurora boreale. Qualcuno si è presentato davvero: uno, uno solo. E insieme hanno piantato ben bene nel terreno di Montale la promessa rigogliosa dello stare insieme. Poi per qualunque cosa fate prima a parlare direttamente con lui, tanto è in pensione

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