di Marco Bagnoli
Febbraio 2013
Molte cose avvengono quasi per caso – le migliori, spesso. Un giorno Francesco Rotelli, promessa teatrale di casa nostra, conosce quasi per caso Franco Paluzzi; in breve si finisce a parlare di teatro e della possibilità per Francesco di collaborare col comune di Montale all’istituzione di un corso di recitazione. Franco si dichiara subito della partita e i due si incontreranno nuovamente negli spazi del Comune, assieme ad un altro manipolo di volenterosi: è il 2003 e una decina di persone che nella vita ha sempre fatto tutt’altro, decide di ritagliarsi una fetta del proprio tempo per – per cosa? – per recitare, per mettersi alla prova e vedere quel che c’è modo di combinare. È un po’ come tornare bambini, si gioca “a far finta che”; si dichiarano cose non vere atteggiandosi a qualcuno che non si è… una cosa molto da grandi. Il laboratorio teatrale “Strumenti d’attore voce e corpo” dura quattro anni; poi, nel 2008, le persone iscritte si dichiarano soddisfatte del funzionamento di questo nuovo gioco e decidono di fare sul serio. Dopo aver più volte carezzato l’idea, questi individui ormai diventati amici sono pronti per divenire una compagnia teatrale a tutti gli effetti, costituendosi come un’associazione culturale amatoriale. Il nome lo scovano rovistando tra di loro, tra gli infusi e le tisane che un giorno Francesco gli aveva regalato: sesamo e cartamo si rivelano la scelta ideale – il sesamo, piccolo granellino che racchiude la sapienza, affiancato dal cartamo, valido alleato per la cura della bellezza. Sotto le insegne di forma & sostanza, un po’ per celia, un po’ per non morir, i nostri proseguono nella preparazione dei loro spettacoli.
Francesco orchestra il tutto in qualità di regista, mentre gli altri ci mettono la passione, fin lì insospettata, e l’adrenalina, da allora irrinunciabile. La compagnia si concentra sul Teatro dell’assurdo, con testi di Ionesco e Queneau, oltre ad alcune incursioni in altri scaffali del Novecento, come Fo e Pirandello. Allestiscono almeno un spettacolo all’anno, con una risposta da parte del pubblico decisamente lusinghiera per un’formazione amatoriale. In occasione del centenario della nascita di Gherardo Nerucci il gruppo mette in scena la riduzione di due delle sue novelle montalesi, partecipando ben volentieri all’iniziativa promossa dal Comune – il tutto incorniciato dietro l’abside della chiesa della Badia. Un’altra location d’eccezione sarà poi il giardino di villa Pecori, che nel 2007 accoglie la “Casa di Bernarda Alba” di Federico Garcia Lorca. Nell’ottobre del 2011 riescono ad occupare, letteralmente, la sala circolare del castello Smilea, il palco ideale per la rappresentazione di “Exercices”, tratto da “Exercices de style” di Queneau: il pubblico, introdotto a numero chiuso, passeggia nelle stanze della villa seguendo i vari personaggi, disposti ciascuno nella propria “nicchia”. Ogni sera l’intero spettacolo viene riproposto per due volte, per due week-end consecutivi. L’ultima che hanno “commesso”, lo scorso febbraio, alla sala Banti di Montemurlo, s’intitola “Mammeraviglioso” ed è un lavoro totalmente originale – sottotitolo: “Io piglio me di solito come soggetto, sai… mi c’ho abbastanza presente”. L’idea viene dall’irriducibile Francesco, che la concepisce e la realizza con la sua compagnia, Gli Omini: “Abbiamo intervistato e osservato persone della piana pistoiese, riascoltato e sbobinato le loro parole e creato sette personaggi che sintetizzano una più vasta umanità. Questi personaggi adesso si incontrano su una scena che guarda chi viene guardato e restituisce agli spettatori le loro stesse possibili chiacchiere.”; i più attenti tra gli spettatori non mancheranno di riconoscere i loro vicini di Pistoia, Montale, Agliana e Montemurlo. Assieme a Francesco collabora alla scrittura drammaturgica Giulia Zacchini, mentre i componenti e soci della compagnia si sono attualmente assestati in sette unità: Martina Betti, Edoardo Maria Bianchi, Fabio Cherubini, Silvio D’Ulivo, Elena Franchi, Fabiola Nesi e Franco Paluzzi, anch’egli attore, nonché presidente e consorte di Eliana Crabu, ormai ritiratasi dalle scene, salvo qualche preziosa collaborazione, mentre il figlio Riccardo non può esimersi da un essenziale supporto tecnico.
Sesamo e Cartamo si fanno attivi promotori della prossima istituzione di un teatro a Montale, quale degno coronamento a un insieme di attività culturali – dalla musica, alla pittura, alle discipline orientali – che richiamano iscritti anche fuori dal comune. Proprio come loro, anche se scesi dal palco non sono poi molto diversi da chi si siede per starli a sentire.