di Marco Bagnoli
marzo 2019
Tommaso Tempestini è un giovane ragazzo di ventiquattro anni, appena laureato in lingue; parla inglese, portoghese, spagnolo e francese, anche perché il suo lavoro lo richiede. È infatti impiegato nella ditta di famiglia che si occupa di rappresentare all’estero i tessuti di una ditta di Prato. Tommaso lavora col padre, Marco Tempestini, già presidente dell’Aido di Montale, l’associazione italiana donatori organi; ma questa è un’altra storia.
La grande passione di Tommaso è sempre stata la musica: da “giovane” è stato per cinque anni un componente della Banda di Fognano, la Filarmonica Giuseppe Verdi di Quarrata– dopo di che, forse stanco del pur ricco genere bandistico, fatto dei vari Puccini, Rossini o Mozart, Tommaso decise di passare alla musica “leggera”con la batteria, assecondando un gusto più movimentato a base di Beatles, Led Zeppelin e Rolling Stones. Da qui l’esperienza dei Buffalo Skinners, il trio rock dedito alle cover poi scioltosi per le divergenti scelte di vita e di studio dei tre componenti. Ma la passione, quella rimane e così Tommaso continua a sperimentare con i ritmi e con le basi musicali, finendo in questo modo con l’avvicinarsi al mondo del Rap e del Trap. Il Rap e il Trap sono generi musicali nati negli Stati Uniti che si differenziano per un diverso approccio nelle scelte ritmiche e musicali, ma che condividono le tematiche che portano avanti, quelle del racconto di sé nell’ambito di una realtà sociale ed esistenziale non sempre ideale. La svolta inaspettata per Tommaso avviene quando fa la conoscenza di Davide Calandra, in arte Dieci, trapper appassionato di Montale, ma soprattutto fondatore del Culture Empire, il collettivo musicale del quale entra a far parte lo stesso Tommaso, che si troverà presto ad adoperarsi nella veste di manager – o come preferisce dire lui, di organizzatore. Gli altri due artisti del collettivo, sono Evrint Bless e Asmo, entrambi di Pistoia; fin qui nessuno dei membri del Culture Empire ha più di venticinque anni, così come l’altro manager, Lorenzo Andriani.
Il lavoro di Tommaso consiste nell’organizzare le serate per gli artisti, contattare chi di dovere, gestire le mail, i rapporti con gli sponsor, ma anche rimediare le luci, il fonico, il catering la security e addirittura un presentatore… Il primo grande banco di prova per il Culture Empire è stato lo scorso dodici gennaio, presso gli spazi del Mèlos di Pistoia; l’evento, organizzato col patrocinio del Comune di Pistoia aveva portato il ragazzi del Culture Empire a pronosticare un’affluenza di una sessantina – massimo un’ottantina di persone; se ne sono presentate invece quasi duecentocinquanta, tutti ragazzi e ragazze di età compresa tra i sedici e i ventiquattro anni. Sono state in tutto cinque ore di musica, il tempo di un live dei ragazzi del collettivo più un intero contest di quattro ore con trentuno partecipanti venuti anche da Grosseto, Livorno, Montemurlo, Prato e ovviamente Pistoia – e dire che era un evento pensato da pistoiesi per il solo pubblico di Pistoia! La giuria del contest, composta da Tommaso, Lorenzo Andriani, il videomaker Tommaso Checchi di Firenze, Last Nite, beatmaker (cioè realizzatore di basi ritmiche per rappare) di Brescia e infine Martz, produttore del prossimo EP di Evrint Bless ha premiato Young Solo, trentenne di Montemurlo, il più bravo. Premio in palio, un video prodotto gratis da Tommaso Checchi.
Visti i risultati Tommaso e gli altri sono impazienti di replicare e superare l’evento, nella convinzione di riuscire a creare quella nuova cultura musicale altrimenti sommersa in Toscana e altrove.