Una nuova quercia gigante

Una nuova quercia gigante

di David Colzi

settembre 2020

Dopo aver portato alla vostra attenzione la quercia centenaria di Stazione nel numero di settembre 2018, stavolta ci spostiamo verso Villa Bastogi. Un attimo prima di arrivare, svoltiamo in via vecchia di Compietra e in fondo alla strada, parcheggiamo l’auto per poi entrare in un bel terreno curato in stile giardino, dove in angolo, rivolta verso la strada, c’è un’altra enorme quercia, anche questa segnalataci da Bruno Tempestini, “Ispettore Onorario per i Beni Archeologici per i Comuni di Agliana, Montale, Quarrata e Montemurlo”. Incuriositi suoniamo il campanello della casa colonica attigua, per farci raccontare un po’ la storia di questa “vecchia signora”. Ad accoglierci c’è la signora Michela Gelli, suo marito Luca Vannucci e la mamma di Michela, Mirella.

A differenza di quella di Stazione, qui abbiamo notizie un po’ più precise: l’albero venne piantato agli inizi degli anni ‘50 da Giampiero Gelli, padre di Michela e marito di Mirella, quando la pianta aveva già una decina di anni. Il giovane Giampiero, all’epoca coetaneo della quercia, la mise a dimora vicino ad un canneto, per segnare il confine del terreno di famiglia. A distanza di settant’anni, la quercia ha raggiunto un’altezza di circa 28 metri, con una ampia chioma dell’apertura di 25 metri, che ricade sul prato creando un rifugio naturale dove trovare ristoro. Il suo tronco ha invece una rispettabile circonferenza di 3,70 metri. Cresciuta senza essere mai stata potata, eccezion fatta per qualche ramo invecchiato, o spezzatosi, la quercia è diventata nei decenni la regina incontrastata di quest’angolo di campagna montalese, testimone silenziosa di tutti gli accadimenti e i rari mutamenti. Certamente il fatto che si trovi in una piccola via laterale e che la strada non abbia mai necessitato di allargamenti l’ha preservata, evitandole il triste destino che è toccato ad altri “giganti” della zona. In più ha avuto la fortuna di crescere in una famiglia di persone rispettose dell’ambiente, che tutt’oggi la trattano come una di famiglia, anche perché ricorda loro il caro Giampiero, venuto prematuramente a mancare nel ‘78.

Ad abbellire ulteriormente questo miracolo della natura, da circa una decina di anni c’è, legata ad un ramo, un’altalena realizzata con un copertone, che le conferisce un fascino rurale in stile campagna americana. Questa inizialmente fu costruita dai coniugi Vannucci per la loro figlia Alessia, ma oggi è diventata un divertimento per i ragazzi del vicinato: «Anche se è proprietà privata, noi non diciamo mai niente», afferma sorridendo Michela, «perché è bello che la quercia sia a disposizione dei ragazzi della zona». «D’altronde un albero così deve essere per forza di tutti, non può appartenere solo ai proprietari del terreno», aggiunge convinto Luca. E parlando del terreno, Michela, attentissima alla storia della sua famiglia, ci dice che quello dove si trova la quercia, in origine era inglobato nell’antico podere “Casanova” di proprietà dei signori di Villa Bastogi; pensate che era talmente grande da arrivare fino ai binari della stazione. Fu il fattore della villa ad affidare nel 1924 al bisnonno di Michela, Angiolo, il podere e la casa colonica dove oggi abitano ancora i parenti di Giampiero, cioè le figlie Michela e Cinzia e la vedova Mirella. La concessione di un terreno così grande, avvenne perché Angiolo era padre di 6 figli maschi, quindi poteva contare su tante braccia robuste per lavorare tutta quella terra. Poi, nel 1959, i Gelli da mezzadri divennero proprietari e pian piano, i terreni vennero sporzionati fra parenti e poi fra i parenti dei parenti. Ma questa è un’altra storia.

Tornando al presente, il nostro amico Tempestini ci ha riferito che ha portato alcune foto della quercia all’assessorato alla cultura del Comune di Montale, dove si è manifestato interesse per questa pianta e qualche scatto è stato donato persino ai vigili. «Il mio intento è sempre quello di invitare le persone delle istituzioni e non, a tutelare e valorizzare quel poco che ancora è rimasto della nostra campagna e della nostra antica civiltà contadina», dice Tempestini che ha anche contattato Daniele Manetti, presidente di Legambiente Quarrata, il quale è andato sul posto per prendere visione dell’albero. Mentre la famiglia Gelli, da noi interpellata, si è detta disponibile ad ospitare nel loro terreno classi delle scuole di Montale per fargli conoscere la loro quercia, invece Tempestini, dall’alto della sua esperienza di “Ispettore”, resta a disposizione delle scuole, per andare a parlare degli ultimi tesori storici, artistici e paesaggistici locali, così come faceva negli anni ‘80 fra Pistoia e Prato. Insomma la volontà c’è da parte di tutti, non resta che incontrarsi… magari proprio sotto la quercia!

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