di David Colzi
agosto 2011
Cinquant’anni esatti nel mondo del commercio alimentare sono un bel traguardo per un personaggio “del calibro” di Votino Fedele. Così, in un caldo pomeriggio di luglio siamo andati a trovarlo, per ripercorrere la sua vita, dagli inizi come pugile, ad oggi.
Lei è molto conosciuto anche per il suo passato da pugile.
Sono cinquantacinque anni che mi occupo di sport, sia a livello amatoriale sia promuovendo situazioni ed eventi che lo favoriscano. Il tutto risale però all’età di quindici anni, quando ho iniziato a fare pugilato ottenendo anche degli ottimi risultati in categoria superiore. Ho disputato ottantaquattro incontri da dilettante e sei da professionista. Poi verso i vent’anni ho deciso di abbandonare perché avevo intrapreso anche un’attività commerciale e le due cose difficilmente potevano coincidere: quindi ho fatto la mia scelta.
Perché il pugilato?
Quando ero giovane io non c’era molta scelta: oggi ci sono tutti gli sport che uno vuole, sia per i ragazzi che per le ragazze, ma allora le cose erano molto diverse. Ad esempio oggi mi tengo in forma correndo a piedi, ma ai miei tempi non si vedeva nessuno che praticava questo sport: se avessimo visto qualcuno che correva per strada, lo avremmo preso per matto!
Quindi dopo il pugilato, la maratona…
Sì, dopo il 1965 e l’abbandono del ring mi sono dedicato con passione a questo sport… e siccome quando faccio qualcosa “mi ci butto anima e corpo”, anche in questo caso mi sono preso delle belle soddisfazioni. Ho corso in America, a Melbourne in Australia, poi Parigi, Londra e altre ancora. Pensi che i miei 60 anni li ho festeggiati partecipando per l’ottava volta alla Maratona di New York. Oggi non faccio più gare, per “raggiunti limiti di età”, ma al footing non rinuncio mai e lo pratico assieme a mia moglie, mia figlia e mio genero!
Però ha fatto anche altro…
Con lo Sport non si poteva “campare” neanche quando ero giovane io, quindi nel ‘61 mi inventai un mestiere, come facevano tanti ragazzi della mia età, per avere un reddito sicuro. Così, ogni giorno partivo da Montecatini, dove abitavo, e andavo in giro con la mia auto tra Montale, Agliana e Montemurlo a vendere generi alimentari come biscotti, tortellini e dolciumi vari. Solo nel 1971 è arrivato il Supermercato… e già nel 1975 abbiamo potuto raddoppiare lo spazio interno, diventando uno dei primi esercizi privati di questo tipo. Oggi il tutto è gestito a livello familiare, in più diamo lavoro a venti persone: valore aggiunto è la nostra produzione di carni e latte sempre freschissimi che arrivano dal nostro allevamento sull’appennino tosco-emiliano. Poi abbiamo il negozio di articoli da regalo Gabry, gestito da mia moglie e mia figlia, mentre a fianco del nostro market abbiamo la gelateria artigianale Hula Hoop portata avanti da mio figlio.
So che lei è molto attivo anche nella comunità.
Montale a me ha sempre dato molto: se oggi io e la mia famiglia portiamo avanti con successo tre negozi in Piazza Giovanni XXIII è perché la clientela locale ci ha dato fiducia, quindi a me sembra doveroso ricambiare aiutando il Comune e non solo, a promuovere cultura, sport e solidarietà.
Ci faccia qualche esempio…
Per rimanere alle cose più recenti, posso dire che stiamo preparando una mostra di quadri alla Smilea che durerà dodici giorni (30 novembre-12 dicembre) ed avremo l’immenso piacere di ospitare anche due opere di Caravaggio. L’intero ricavato verrà devoluto all’Ospedale del Cuore di Massa che si occupa di bambini. Contiamo di portare a Montale molte persone, così potremo far conoscere il nostro territorio al di fuori della provincia.
Per quel che riguarda lo Sport?
A me è rimasta molto nel cuore la creazione della Polisportiva ‘90, che diede la possibilità a centosessanta bambini nei primi anni novanta di avere un campo tutto loro per poter giocare a calcio, con tutte le attrezzature opportune: impianti di illuminazione, spogliatoi, tribune ecc. Tutt’oggi questa associazione è un vanto per la nostra comunità ed io sono felice di esserne il presidente onorario.
E “ Il percorso della salute”?
Penso lei si riferisca al parco che abbiamo a circa cinquecento metri dal paese, un polmone verde di un chilometro e settecento metri, che però era difficilmente frequentabile in quanto non c’era un vero e proprio percorso, né panchine per sostare durante le passeggiate. Così d’accordo con un gruppo di amici, abbiamo chiamato una draga e reso agibile a tutti questo piccolo “Central Park” locale.
C’è qualcosa che non ha ancora fatto e che le piacerebbe fare?
Le cose da fare sono sempre molte ed io non mi tiro mai indietro, perché cerco di non negare mai niente a nessuno: l’importante è valorizzare sempre Montale!
di Giacomo Bini
Grande partecipazione di pubblico a Montale nella giornata dedicata all’Ospedale del Cuore di Massa, un centro di eccellenza per la cardiochirurgia pediatrica, e dell’associazione “Un Cuore un Mondo” che affianca l’ospedale massese portando in tutto il mondo la sua straordinaria esperienza per aiutare i bambini che soffrono di patologie cardiologiche. Alla villa Smilea si è tenuto il convegno “Con il Cuore per il cuore” che ha presentato l’ospedale del cuore di Massa, le attività e le missioni svolte dall’associazione “Un Cuore un Mondo” anche con contributi filmati. E’ intervenuto il dottor Bruno Murzi, primario di cardiochirurgia pediatrica a Massa, uno dei medici a cui tantissime famiglie sono grate per aver restituito la salute ai loro figli. La manifestazione è stata organizzata dal Comitato per i Festeggiamenti e dalla Parrocchia di Montale con il patrocinio del Comune. Al convegno è seguita una cena all’aperto nella suggestiva cornice della villa Smilea. Per avere informazioni ed eventualmente per dare contributi alla associazione “Un Cuore un Mondo” si può visitare il sito www.uncuoreunmondo.org dove sono illustrati anche tutti i progetti internazionali in corso di attuazione.