Introduzione: Giancarlo Zampini. Intervista: David Colzi
giugno 2008
Un grande mattacchione – si usa dire così in Toscana quando si parla di una persona simpatica, allegra, scherzosa – che gli piace stare fra la gente. E’ il caso di Andrea Agresti, un ragazzone che per vocazione fa l’attore: si può dire che è un insegnante di ginnastica, o comunque un preparatore atletico sportivo mancato. Ad essere sinceri poteva essere anche un grande campione di atletica: correva come fondista e nelle campestri, andava come una “schioppettata”. Ricordo il suo debutto televisivo, guarda caso a TVQuarrata, non in veste di attore, ma ospite in una trasmissione condotta dal Dott. Luigi Vangucci: in quel periodo Andrea frequentava la scuola e come passatempo si dilettava a fare il conduttore radiofonico a Radio Sorriso, dell’amico marmista Scartabelli.
Andrea Agresti, il tuo curriculum artistico comprende esperienze come Spiker radiofonico, musicista, cantante, cabarettista, attore, inviato, showman… dimentico qualcosa?
In effetti sì, suono anche in un gruppo Metal, visto che ho così tanto tempo a disposizione tento di fare il chitarrista e il cantante metallaro. Rock’n Roll!
Tra tutte queste cose, qual’è quella che oggi ti rispecchia di più?
Indubbiamente l’inviato esterno, che ho fatto sia con “I Raccomandati” sulla Rai, sia con “Striscia la Notizia”. Oggi sono inviato per “Le Iene” di Italia uno. Oltre a questo mi piace fare cabaret, sia in piazza che in teatro.
Quando per lavoro sei in viaggio, cosa ti manca di più di Qua?
Pascarella e Buscaglione i miei due cani, ma non farlo sapere ai miei genitori altrimenti si offendono. (ride)
Ho letto nel tuo sito che nel ‘93 lavoravi in una radio locale che stava a due passi dal cimitero, ce ne vuoi parlare?
Radio Sorriso, sorta davanti al cimitero comunale di Pistoia in via Bastione Mediceo 43. Un nome blasfemo per l’ubicazione, perché quando ti affacciavi alla finestra vedevi le tombe. Nel piazzale esterno della radio si parcheggiava le nostre macchine tra lapidi e marmi di vario tipo: la sera tutto era illuminato dai lumicini tombali.
A proposito di musica, nel numero zero della nostra pubblicazione abbiamo intervistato il musicista Gabriele Bellini e lui ci ha
suggerito di farti una domanda alla Marzullo…
(ride)… Quindi mi faccio una domanda e mi dò una risposta, come Marzullo?
Vai!
Agresti, ma che davvero volevi “campare” facendo il “grullo” in televisione? Risposta: NO, perché il mio sogno era quello di fare la guardia forestale, e di tagliarmi i capelli qualora mi avessero preso a fare il servizio militare… Sono andato bene?
Benissimo! Passiamo ad altro: cosa ti piacerebbe fare che non hai ancora fatto?
Mi piacerebbe fare trasmissioni in studio oltre a fare l’inviato esterno, però con una certa agilità di movimento perché non è nella mia natura stare attento alle inquadrature oppure alla luce che meglio mi illumina il viso; a me piace essere me stesso in ogni situazione! Poi vorrei fare cinema o fiction, come ho già fatto in “Carabinieri”. Chissà, potrei scoprirmi il nuovo Robert De Niro di Valenzatico! Oppure potrei fare una serie poliziesca, immagina qualcosa del tipo C.S.I. Quarrata …(ride)
A proposito di Quarrata e di tv, cosa ci facevi 12/13 anni fa a TV Quarrata?
Credo che il programma in questione si intitolasse “Rosso di Sera” ed era più o meno il 1997/98. Il presentatore era Luigi Vangucci ed insieme a me c’erano altri ospiti… sinceramente non ricordo molto altro, mi sembra che fosse una specie di Talk Show. Comunque vorrei tornare un attimo sul Bellini, visto che lo hai citato: posso dire una cosa?
Certo!
Ci tengo a dire che Gabriele Bellini è il più grande chitarrista di tutti gli emisferi! Chitarristi bravi e preparati come lui, non ce ne sono tanti. Lui é “avanti”, sia musicalmente che mentalmente.
Torniamo alla televisione: che Iena sei?
Le Iene devono avere le seguenti doti: faccia tosta, non mollare mai la presa e non avere mai paura di niente. Io come Iena cerco sempre di fare servizi con sfondo ironico, perché mi piace parlare dei problemi ridendoci sopra. Questo ovviamente non vuol dire sottovalutare le cose, magari si cerca di non renderle ancora più gravose.
Dal punto di vista musicale, cosa bolle in pentola?
Io ho fatto “Agresti Domiciliari” nel 2004, il mio primo disco solista. In questi giorni è in uscita la mia ultima fatica discografica dal titolo “Iena Ridens – L’Agresti mai detto?” Comunque non farò concerti da cantante perché non lo sono: mi definisco un cabarettista prestato al canto. Certo, di tanto in tanto vado nei locali a suonare il Metal con Gabriele Bellini o con un altro gruppo, come ti ho detto all’inizio, ma lo faccio solo per divertimento, senza prendermi troppo sul serio.
Questa pubblicazione si occupa di Quarrata, quindi vorrei sapere, cosa rappresenta questa città per te?
Io a Quarrata gli voglio bene! Comunque ha una frazione ancora più bella, e si chiama Valenzatico dove sono cresciuto. La cosa che più mi piace è la dimensione paesana, oltre al fatto che é amministrata da persone che conoscono il territorio e che lo sanno valorizzare in quanto ci abitano anche loro. Se vai nella piazza centrale, puoi scambiare due parole con il macellaio, piuttosto che l’avvocato, il calzolaio, piuttosto che Massimo Cappelli (sorride) o il sindaco Sabrina Sergio Gori: e con tutti parli allo stesso modo perché tutti ci si conosce. A Milano, dove ho vissuto alcuni mesi, non lo potresti mai fare; pensa che durante il mio soggiorno “lombardo” non ho mai saputo chi fosse la mia vicina di pianerottolo.