Andrea Bonfiglio – allenatore ed educatore premiato a livello nazionale

Andrea Bonfiglio – allenatore ed educatore premiato a livello nazionale

di Marco Bagnoli. Ph: Foto Olympia

settembre 2024

Andrea Bonfiglio ha trentanove anni e nella vita lavora come contabile, e come giornalista pubblicista. Si è occupato anche di animare l’associazione Orizzonte Cultura, nel corso dei suoi dieci anni di attività, vincendo tra l’altro un premio per una sua poesia. Quello che ci interessa raccontare a Noi di Qua, è invece l’altra grande passione di Andrea, quella che lo coinvolge assiduamente ormai dal 2009: il calcio.

Andrea Bonfiglio è infatti un allenatore di categoria Uefa B, e lavora coi ragazzi di sedici anni, giù giù fino a quelli di meno di nove, nella ASD Paperino di San Giorgio, a Prato. Il tratto saliente del suo operato sportivo esula un po’ dal mero risultato ottenuto sul campo da gioco; infatti, Andrea ha da sempre avuto coscienza del suo ruolo di educatore, prima ancora che di allenatore di calcio. Secondo lui sarebbe decisamente illusorio volersi approcciare allo sport con ragazzi di questa età, con l’intento di replicare il mito assoluto dei grandi club internazionali: non sarebbe neanche giusto nei confronti dei bambini e dei ragazzi, che è bene si godano l’aspetto ludico del gioco del pallone, e soprattutto la sua valenza sociale. Lo sport deve essere un modo di relazionarsi coi compagni di gioco, e per iniziare anche a misurare un po’ a occhio i grandi temi che ci gravitano attorno. Ecco allora che Andrea è riuscito a mobilitare i piccoli giocatori, i loro genitori, e lo staff tecnico, in iniziative che andavano dalla lotta al bullismo a quella contro il razzismo, arrivando a toccare il tema delle deportazioni di massa della Seconda guerra mondiale: infatti, un paio di anni fa, un gruppo di genitori, allenatori e calciatori si sono recati in visita presso il campo di concentramento di Dachau, in Germania.

Ci preme in particolare ricordare il progetto “Social Board”, nel quale Andrea allenava una squadra di ragazzi, tra i quali qualcuno proveniente da un campo nomadi locale. Tutto questo per cercare di garantire a questi ragazzi, molti dei quali abbandoneranno del tutto il mondo del pallone, un futuro con qualche opportunità in più: opportunità personali, di carattere e di formazione umana, che ne faranno persone migliori, e cittadini migliori.

Andrea ci dice che non sono molti i mister che la vedono come lui; a suo dire si cerca molto il risultato da classifica, anche in settori di base come quelli di cui stiamo parlando. Quindi è tutta fatica sprecata? Quella di Andrea è tutto un predicare al vento? Non proprio. Nel dicembre 2022 il Coni gli ha assegnato il “Premio Mondonico”, in memoria del grande cannoniere della Cremonese, nonché allenatore: si tratta di un premio altamente simbolico, intitolato a una figura che ha lavorato molto sulla dimensione partecipativa del calcio. E a giugno del 2023 arriva invece il premio nazionale della FGCI, nell’ambito dei “Grassroots Awards 2022/23”. Andrea ha vinto nella categoria “Grassroots Leader”, e la motivazione dice tutto: «Oltre alle riconosciute qualità di formatore e tecnico, Bonfiglio si è distinto in campo sociale, promuovendo azioni di lotta al razzismo e alle discriminazioni, come esempio positivo verso i minori e verso gli adulti. Nel corso della sua carriera, si è fatto promotore di una serie di iniziative legate al mondo dell’inclusione, del rispetto, dell’integrazione. Tra le tante, ricordiamo “No Racism Lab – Laboratorio antirazzismo”, “Un calcio al bullismo”, “Progetto biblioteca sportiva”». Se vi pare poco!

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