Andrea Neri – istruttore sub

Andrea Neri – istruttore sub

di Marco Bagnoli

settembre 2016

Originario di Pistoia ma da molti anni residente a Quarrata, Andrea Neri consegue il suo primo brevetto nel 1982. Tra i suoi trascorsi acquatici c’è senza dubbio la vacanza in tenda con gli amici al Giglio, praticamente ripagata dalla vendita dei polpi pescati col fucile a molla vinto coi punti del detersivo. La vera “molla” che fa scattare la passione per le immersioni si verifica il giorno che un addetto alla pulizia interna delle piscine gli fa provare le bombole con le quali svolgeva il suo lavoro. È a quel punto che Andrea decide di iscriversi a un corso a Firenze, dove si trovavano le scuole migliori. Odontotecnico, nel 1989 lascia la professione e diventa istruttore a tempo pieno. 

Lavora in un’associazione sub di Quarrata, la “Scuba teknica”, con la quale svolge un grandissimo lavoro di insegnamento, un’esperienza lunga vent’anni, in collaborazione con negozi di sub e piscine. L’associazione organizza conferenze, seminari e congressi per avvicinare la gente alla subacquea – presso la banca di Vignole sarà tenuto per molti anni un congresso annuale tra club di subacquea su argomenti legati alle varie problematiche tecniche con ospiti spesso prestigiosi. È egli stesso un relatore e scrive su riviste di settore, come “Mondo sommerso”, per il quale riveste il ruolo di consulente tecnico per quindici anni. È assistente di profondità per 2 record mondiali di apnea di Umberto Pellizzari e nove volte con la cubana Deborah Andollo. Istruttore e conferenziere alla Sapienza di Roma, all’università di Firenze e al CNR di Roma, alla Otosub e ai Master EUDI

Sostiene che quello del sub sia tra gli sport più sicuri, con delle regole che costituiscono la migliore prevenzione ad ogni possibile inconveniente; è molto più sicuro che attraversare una strada, dato che sott’acqua non c’è rischio di essere investiti da un’auto – anche se è bene ricordare che il mare non è amico di nessuno e ha sempre ragione lui; quello sommerso è inoltre un ambiente straordinario, che ci è oltretutto consentito esplorare compiendo il minimo sforzo, dal momento che la più grande fatica, è quella di caricare e scaricare l’attrezzatura dall’auto. Per questo motivo si può iniziare a praticare da bambini fino ai limiti posti dalle condizioni fisiche dell’età. 

Andrea insegna tanto ai principianti che agli istruttori, ovvero insegna agli aspiranti istruttori come insegnare a loro volta. Vanta sette brevetti, oltre cinquemila immersioni e nessun incidente a lui o ad uno dei suoi allievi. È indubbiamente uno sport che si sente di consigliare perché consente l’esplorazione di un altro mondo, in assenza totale di peso, grazie ai giubbotti di assetto neutro, pinneggiando senza sforzo; consente inoltre di sperimentare altri hobby, come la fotografia o le conoscenze della biologia marina. Da questo punto di vista il mare tropicale ha una sua inconfondibile intensità, mentre il Mediterraneo offre scenografie tutte sue. Finora Andrea ha visitato le Maldive, il Mar Rosso, i Caraibi, oltre al Mediterraneo, anche se il suo sogno resta Guadalupe, vedremo…

Secondo alcune ricerche sarebbe inoltre uno sport che fa proprio bene da un punto di vista fisiologico, stimola la conoscenza dei laghi e dei mari e favorisce l’incontro con nuove persone, dal momento che l’immersione diventa una parte della vita di mare, equamente suddivisa tra la giornata passata con gli amici, la vita all’aria aperta, una buona mangiata.

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