Appunti di redazione

Appunti di redazione

di Giancarlo Zampini

marzo 2010

Ancora una volta entriamo nelle vostre case con la nostra rivista. 48 pagine di sudore, non per la difficoltà di trovare le storie ed i personaggi da ricordare o portare alla ribalta, ma per i salti mortali che ogni volta deve fare il nostro editore: senza pubblicità non si vive e la crisi che ci avvolge è di straordinaria gravità, perciò anche gli inserzionisti stringono i cordoni della borsa. La crisi. Questa pandemia che nelle nostre zone ci portiamo dietro da molto prima del crollo americano.

A Quarrata sono anni che il settore tessile è in difficoltà, chi aveva i telai gli ha buttati e la crisi di Prato ha impoverito tutti coloro che avevano una piccola azienda artigiana. Per il mobile imbottito, le cose non sono andate meglio: mentre scriviamo la produzione del distretto ha perso il 60%… mica scherzi! Per tre o quattro anni i cinesi l’hanno fatta da padroni. Il prezzo più alto, come capita sempre, lo pagano i piccoli, stretti dalla mancanza di commesse: se una ditta licenzia 50 operai tutti si preoccupano, se oltre 600 aziende artigiane rischiano di finire sul lastrico, nessuno provvede.

Il nostro è un paese strano, quando uno lavora per conto proprio non ha bisogno di aiuto: è sempre andata così, sotto ogni governo. Non parliamo del commercio del mobile dove la febbre supera i 40 gradi e la centralissima Via Montalbano che ogni domenica era invasa da oltre 10mila visitatori, oggi ne conta un migliaio quando va bene. Basta vedere le mostre chiuse negli ultimi anni; quella che doveva essere la strada più bella della nostra città è un cimitero. Colpe a bizzeffe, da parte dei commercianti e degli amministratori: se ognuno avesse fatto la propria parte, Via Montalbano sarebbe oggi la strada più accogliente di tutta la provincia di Pistoia. La colpa più grande è comunque da addebitare agli amministratori degli ultimi trent’anni, che di commercio non hanno capito proprio niente, niente davvero. Hanno realizzato fior di progetti – vedi quello dell’architetto Giovanni Bassi, sbandierato per oltre dieci anni – per non realizzare un metro di marciapiedi. Anche questa amministrazione – non ce ne voglia Sabrina Sergio Gori – ne ha inventate di tutte per non fare l’arredo urbano di Via Montalbano (dove stanno le mostre sia chiaro).

Si è realizzato a tozzetti in pietra l’ultimo tratto, si è completamente rifatta Piazza Risorgimento, ma la strada dei mobilieri è stata lasciata al proprio destino. Si fa un gran parlare di Piuss: 24 milioni di euro che saranno investiti in tre anni, 60% a carico della regione, i restanti 40% dal comune. Ebbene si andrà a realizzare le piste ciclabili, si rifarà il look del “Moderno” e tante altre cose.

Era proprio impossibile cercare attraverso questo intervento dallo strano nome, di dare un po’ di dignità a Viale Montalbano, da Olmi agli ex macelli? Già, dimenticavamo: chi lavora per conto proprio non ha bisogni!

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