di Massimo Cappelli. Ph: Foto Olympia
marzo 2017
Come forse avrete notato dal logo in copertina, con questo numero NoiDiQua entra nel suo decimo anno e per questo abbiamo pensato di riproporre ai lettori Astrid Besser, che già nel 2008 fu la “ragazza copertina” del nostro numero zero. All’epoca, “la campionessa di Qua”, come la definimmo allora, saliva da un aereo all’altro per partecipare a tornei di tennis nazionali e internazionali. Terra rossa o cemento, non era importante che materiale lei calpestasse, l’importante era vincere. Gioco grintoso e d’attacco, rovescio a due mani (di potenza a due mani anche il diritto) e grande determinazione. Vi assicuro che vederla solo allenarsi come l’ho vista io al TCQ con suo fratello Niki, è un vero e proprio divertimento. La sua tenacia l’ha portata a raggiungere il livello di 49 al mondo nella categoria juniores e 365 nei professionisti. Ma il risultato più grande, Astrid, lo ottenne al Torneo di Montecarlo del 1999, quando non aveva ancora compiuto dieci anni, arrivando sul podio più alto sia nella categoria under dieci che in quella under tredici, risultato allora (ma credo ancora oggi) mai raggiunto da nessun altro bambino.
«Ho iniziato a giocare a tennis a cinque anni» ci racconta «grazie a mio padre: è stato lui a trasmettermi la passione per questo sport meraviglioso. Dopo tanti anni di agonismo, caratterizzati da molti successi, mi sono dovuta fermare a causa di un infortunio ed un po’ di sfortuna. Così mi sono stabilita a Monaco di Baviera, dove ho creato una Scuola di Tennis. Lì ho formato tanti ragazzi con la mia stessa passione. Il primo successo l’ho ottenuto nel 2008 vincendo il torneo 10.000$ di Roma in singolare, seguito da un altro ottimo risultato nel torneo in Francia da 100.000$; partendo dalle qualificazioni ho raggiunto i quarti di finale battendo nel percorso la numero 80 del mondo. Nello stesso anno ho partecipato agli internazionali di Roma, bellissima esperienza frenata purtroppo da un problema alla caviglia che mi ha tenuto ferma per diverse settimane. Ho iniziato poi a giocare tornei WTA con montepremi più alti battendo un’altra giocatrice TOP100 (numero 60).
Dal 2009 ho raggiunto l’ultimo turno di qualificazioni nei tornei WTA di Strasburgo, Bastad e Pattaya battendo la numero 53 del mondo. Ho partecipato ai tornei premier Porsche di Stoccarda e Dubai. Nello stesso anno ho rappresentato la Nazionale Italiana nei Giochi del Mediterraneo dove, purtroppo, una volta raggiunto i quarti sono stata costretta al ritiro per infortunio. Negli ultimi mesi del 2009 e inizio 2010 ho frequentato gli allenamenti in Spagna con il numero 23 mondiale spagnolo Garcia Lopez e in Florida, in un’ottima accademia, con molte giocatrici tra cui la recente numero 1 al mondo Kerber. Dopo poco, a causa di un infortunio, ho deciso di abbandonare la carriera tennistica, visto che non riuscivo, per problemi fisici, ad allenarmi bene e di conseguenza a competere.
Nel 2011 ho aperto insieme ad altri due colleghi una Scuola di Tennis a Monaco di Baviera dove ho combinato la mia passione per il tennis con il piacere di stare insieme a bambini e ragazzi. La scuola vanta oggi 450 giovani in 4 circoli gestiti dalla nostra società “Tennis Oberland”. Due volte all’anno organizziamo dei “Tennis Camp” di cinque giorni: uno a San Vincenzo e uno a Porec in Croazia. Lavorare con i bambini mi gratifica molto e inoltre mi ha permesso di rimanere in questo mondo. Devo molto al tennis perché mi ha consentito di viaggiare e conoscere il mondo. Ma questa disciplina mi ha insegnato anche a lottare per degli obbiettivi; questo è un mondo di pressioni e sacrifici e deve essere gestito bene, altrimenti può tarparti le ali e toglierti i sogni in età molto giovane».
I genitori di Astrid, Eike e Joant (il padre è tedesco e la madre italo-venezuelana) hanno una serigrafia, ovvero un’azienda dove si stampa l’abbigliamento (prevalentemente maglieria) destinato al mondo della moda. Da qualche tempo Astrid, unitamente alla Scuola di Tennis, sta gestendo “Sue Bee” una propria linea di moda ideata qualche anno fa da sua madre, che tratta prodotti di abbigliamento e accessori arricchiti e resi unici da interventi personalizzati capo su capo.
CURIOSITA’.
Voglio raccontare un aneddoto personale: quando nacque Astrid io collaboravo con suo padre. Per il suo battesimo, invece di presentarmi con il solito braccialettino di corallo, ispirato dalla passione del suo babbo, pensai di regalarle un ciondolino d’oro a forma di racchetta da tennis.Una volta Astrid mi ha confidato di portarlo sempre con sé e questo, ovviamente, non può che rendermi orgoglioso. Come si può notare dalle belle foto fatte all’interno dello show room di Sue Bee, Astrid, da otto mesi sta preparando il suo miglior “servizio”: la nascita del primo bambino. Restando in tema di “battute”, chissà, forse lui o lei, fra una ventina d’anni sarà protagonista del Grande Slam e NoiDiQua farà un bell’articolo con tanto di foto in copertina.