di David Colzi. Ph: Foto Olympia
giugno 2024
A giugno di quest’anno l’Autocarrozzeria New Car ha festeggiato i suoi primi vent’anni di attività, ma la storia professionale degli attuali proprietari, Paolo Pagnini e Fabio Vagnetti, inizia molto prima, anzi si potrebbe dire che questa che stiamo per raccontare sia la storia di tutta la loro vita, o quasi, dato che Paolo lavora nel settore dal 1985 e Fabio dal 1980.
Più che un mestiere, una vocazione…
«E’ proprio così» dice sorridendo Fabio. «Pensa che quando abbiamo iniziato a mettere la testa sotto il cofano delle macchine, non eravamo ancora maggiorenni»
Quando avete capito che potevate lavorare assieme?
«Tutto è iniziato quasi per gioco» dice Paolo, «quando decidemmo di verniciare l’auto di mio zio Gino, nel garage dietro casa. Si trattava di una “Fiat uno” color nocciola. Erano i primi anni ’90 e quello fu il primo lavoro “in società”. Fra l’altro, nonostante fossimo in uno spazio non adeguato, il lavoro venne bene, senza imprecisioni… ancora oggi ci domandiamo come sia stato possibile!»
New Car è nata quindi nel 2004, dall’Autocarrozzeria Auto Nuova, dove Paolo e Fabio erano dipendenti. Inizialmente in società c’era anche Antonio Leggeri, loro ex datore di lavoro, andato poi in pensione nel 2019. Da quattro anni la sede si è spostata in via Palermo, su di una superficie di 700 metri quadri, divisa fra reparti di smontaggio-rimontaggio, di raddrizzatura, di verniciatura e di lucidatura.
La vostra esperienza lavorativa personale copre un arco di quarant’anni: ne avrete visti di cambiamenti…
«Chiaramente oggi è più complesso il rapporto con l’elettronica», ammette Paolo «fra centraline, telecamere e computer di bordo; persino i vetri hanno i loro sensori!».
«Prima per il carrozziere la tecnologia era il martello» aggiunge Fabio, «oggi invece quasi la metà del nostro lavoro consiste nello stare davanti ad uno schermo».
Anni luce da quando i lattonieri riparavano a martellate i bozzi o i parafanghi curvati da un incidente.
«In effetti lo facciamo ancora» prosegue Paolo, «solo che oggi per alcuni pezzi conviene più sostituirli che aggiustarli, anche perché le lamiere sulle auto moderne sono molto più sottili. Però rispetto a prima gli incastri sono più complicati, in quanto si guarda molto all’estetica delle carrozzerie, quindi ci vuole ancora tanta esperienza e manualità».
Su quale altro versante è cambiato il vostro lavoro?
«Per noi verniciatori fu un grande problema agli inizi del 2000, quando cominciarono a girare le prime auto con vernice perlata» prosegue Paolo, esperto nel settore, «perché non c’erano ancora i macchinari per riprodurle fedelmente. Così capitava che dovevi riverniciare uno sportello e a lavoro finito ti rendevi conto che si notava la differenza con il resto dell’auto. Oggi questo non succede più, perché ci sono spettrometri di ultima generazione talmente precisi, che consentono di ricreare la miscela di colore con una attendibilità del 95%».
Un’altra cosa che è diventata più complessa è la gestione dei sinistri, la cui burocrazia oggi è una vera giungla, e bisogna districarsi fra fogli da riempire, email da inviare e assicurazioni da contattare, affinché tutto sia fatto in regola e vada a buon fine.
Qualche intervento che ricordate con piacere?
«Sebbene noi non ci occupiamo in maniera assidua di auto d’epoca» ricorda Fabio, «rammento con soddisfazione quando abbiamo riportato a nuova vita una Jaguar Mark II degli anni ’60, per un cliente di Pistoia. Il restyling fu totale dalla carrozzeria, al motore fino alla tappezzeria. Il risultato fu eccezionale!»
Un altro motivo di orgoglio per la New Car è che da vent’anni si occupano di aggiustare i mezzi della Misericordia e da qualche anno pure quelli della Croce Rossa locale.
Infine i titolari vogliono ringraziare il loro staff, composto da: Nazzareno Alceri, Luigino “Gigi” Biscardi, Simone Pagnini, Tommaso Vagnetti (figlio di Fabio) e Barbara Selmi, la segretaria.