Buriano – Le Croci – storia di una strada mai realizzata

Buriano – Le Croci – storia di una strada mai realizzata

di Carlo Rossetti

dicembre 2012

Quarrata, nel dopoguerra, ebbe uno sviluppo tale che divenne in pochi anni un paese con una grande prospettiva economica. Aveva saputo in un breve periodo, dar corso a un processo di sviluppo tale, che l’avrebbe portata in pochi anni a trasformare la propria economia rurale in quella artigianale e industriale, a cui si aggiungeva l’aspetto commerciale della economia stessa. Sull’esempio della Ditta Lenzi e di poche altre fabbriche dell’anteguerra, erano sorte numerose piccole aziende, specialmente nel settore del mobile tappezzato, ma anche in quello della biancheria ricamata e dei tovagliati. La terra fu a poco a poco abbandonata dai giovani che furono assorbiti dalle fabbriche. Nell’agricoltura restarono i più anziani, quelli che non avrebbero avuto il modo di essere utilizzati nelle nuove prospettive di lavoro. Perciò Quarrata, a cominciare dalla metà degli anni Cinquanta, occupa un posto di preminenza fra i comuni di tutta la provincia, per l’impulso che sta dando all’economia. Per favorire un maggiore sviluppo economico e sociale si pensò a una strada che da Quarrata, scavalcando il Montalbano, potesse collegare direttamente il nostro versante con quello opposto, senza dover ricorrere alla strada di collegamento esistente, cioè di S. Baronto. Inoltre la strada sarebbe servita per evitare che Quarrata non avesse nessuno sbocco. Per Quarrata, almeno così si pensò, era l’occasione per un incremento non soltanto economico, ma anche l’occasione per uno sviluppo sociale.

L’Amministrazione Comunale, capeggiata dal Sindaco Amadori, avviò il progetto per la costruzione della strada che da Buriano potesse arrivare fino a “Le Croci”, sulla sommità del Montalbano, in accordo con le autorità dell’altro versante che avrebbero dovuto completarla. Va ricordato che sostenitrice del progetto fu l’assessore Donnini, che essendo residente a Buriano, caldeggiava in modo particolare il progetto che avrebbe valorizzato il nostro territorio. Furono fatti gli studi del terreno, redatto il progetto, ottenuti gli stanziamenti necessari e fu dato il via ai lavori, affidando l’esecuzione all’impresa Ducci che iniziò i lavori con lo sbancamento del terreno e tracciando il percorso previsto nel progetto. Ma si accorsero, nonostante fossero già a un buon punto del Montalbano, che non si poteva continuare perché il terreno non aveva quelle caratteristiche geologiche e morfologiche necessarie, in quanto soggetto a continui smottamenti. E in attesa di nuovi studi, di ulteriori approfondimenti, la costruzione della strada fu sospesa. Successivamente a metà degli anni Settanta, la nuova amministrazione comunale capeggiata dal Sindaco Caramelli, riprese in esame il progetto. Fu affidato all’ufficio del Genio Civile di Pistoia, il compito di studiare quali soluzioni potessero essere adottate. Fu ingabbiato per lunghi tratti il terreno soprastante la strada per cercare di contenere il movimento della terra, ma anche con questo procedimento non si ottenne il risultato sperato.

Con le Amministrazioni successive, quella del Sindaco Rosita Testai e poi quella di Stefano Marini, si cercò di riaffrontare la questione, studiando le soluzioni possibili. Fu individuata infine, nell’attraversamento per mezzo di una galleria, l’unica possibilità di completare l’opera, dopo avere scartato anche la costruzione di viadotti che avrebbero deturpato le nostre colline. Ma tra l’esecuzione del progetto, l’approvazione, la ricerca dei finanziamenti ed altri intralci burocratici, era decaduta la validità dell’approvazione e l’idea della strada tanto vagheggiata fu definitivamente abbandonata. Tra i motivi, forse, anche il cambiamento di orientamento della Regione, che riteneva più idoneo un collegamento tra le due pianure con una strada che avesse sbocco a Signa. Non sappiamo come sarebbe stato il progetto della strada Buriano – Le Croci se fosse stato portato a termine, se fosse stata un’arteria idonea anche al traffico pesante, perlomeno a quello di allora, oppure una strada panoramica da sfruttare soprattutto a fini turistici e per la valorizzazione dei terreni circostanti. Purtroppo questo non è dato sapere, essendo rimasta incompiuta.

 

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