di David Colzi
marzo 2022
Antonio Cappiello e sua moglie Stefania Paganelli sono il cuore e l’anima del salone Capelli D’effetto in via Corrado da Montemagno, giunto nel 2022 al traguardo dei 25 anni di attività. Noi, in questi anni, li abbiamo conosciuti separatamente: Antonio come insegnante per parrucchieri in giro per il mondo e Stefania col suo viaggio in Afghanistan, grazie al progetto “Le parrucchiere di Kabul” promosso dalla Paul Mitchell Italia. Adesso li abbiamo riuniti per parlare un po’ della loro attività.
«…La storia è iniziata nel ’97. Un ragazzo di 25 anni che aveva un sogno…» Questo dice Antonio Cappiello in un passaggio del video ringraziamento su Facebook, dove ripercorre i primi 25 anni della sua attività. Partendo da qui, chiediamo a lui e a sua moglie Stefania, un bilancio di queste prime decadi, ed il responso è più che positivo: «Fare di più sarebbe stato difficile considerando i tempi» ci dicono. Senza contare, aggiungiamo noi, che non ci troviamo in centro a Milano o Roma, che offrono un palcoscenico più prestigioso e maggiori opportunità di espandersi. Ma sulla location scelta, loro non hanno dubbi e ci confidano: «Ci erano capitate delle offerte allettanti, ma il nostro legame con Quarrata e i clienti che ormai sono storici e affezionati, ci ha sempre indotto a pensare che a volte è bello vivere la vita che hai costruito, anche con sacrifici enormi, senza cercare chissà cosa». Insomma, Quarrata nel cuore, ma guardando anche oltre.
Già nella nostra prima intervista ad Antonio nel 2010, venimmo a conoscenza del fatto che questo professionista aveva insegnato all’estero oltre che in Italia, formando parrucchieri e futuri docenti, grazie anche alla collaborazione con una grande azienda, la Paul Mitchell. Certamente tutto questo ha avuto una battuta di arresto negli ultimi due anni a causa del Covid, ma i coniugi Cappiello ci dicono di non aver mai perso contatti col mondo della formazione, seppur solo da remoto, e attualmente sono in attesa della riapertura di eventi in presenza. Da notare che, Antonio ha un grande seguito persino YouTube, dove con i suoi video, elargisce consigli di bellezza e dimostrazioni pratiche di taglio.
La cosa che più ci ha incuriosito nel loro salone è l’utilizzo dei prodotti senza glutine, né nichel o altri componenti che potrebbero essere aggressivi e nuocere al capello e alla natura, fino a quelli addirittura vegani. Perché, ci dicono, il rispetto per l’ambiente è prima di tutto una filosofia di vita, che loro estendono (è proprio il caso di dirlo) anche con l’utilizzo di bio estensioni, applicate con un grip naturale che nutre il capello anziché stressarlo. Quindi capelli al cento per cento naturali, dove la rimozione avviene con oli essenziali. «Come possiamo cerchiamo di tener fede ai nostri obblighi morali» ci dicono. Con convinzione ci informano poi che dentro una semplice bottiglia ci sono ingredienti e scelte imprenditoriali che contribuiscono alla battaglia per la salvaguardia dell’ambiente e dell’ecosostenibilità.
Va però detto che quello della beauty routine è un universo complesso, fatto di ingredienti forse anche curiosi, come i semi di cotone, il latte di riso, la soia, l’olio di semi e via di seguito. A riguardo Antonio e Stefania ci assicurano della loro efficacia valutata in anni di esperienza, aggiungendo che per prendersi cura di se stessi, nel quotidiano: «Non occorrono grandi investimenti». Insomma volersi bene tutti i giorni è una cosa importante: «Non solo per un’occasione speciale. Perché essere splendida un giorno vale, ma essere meravigliosa ogni giorno vale di più».
Curiosando un po’ in negozio, scorgiamo una foto di famiglia che comprende anche i figli Francesco di 28 anni e Matteo di 21, che attualmente si trova a Zurigo. Così chiediamo se almeno uno di loro ha intrapreso la carriera di famiglia; Antonio e Stefania ci dicono di no, perché entrambi si dedicano alla cucina, altra passione comune, senza rinunciare esperienze costruttive all’estero.
Così lasciamo Antonio e Stefania al lavoro, a divedersi fra tagli e pieghe, fra soluzioni classiche e moderne come lo studio dell’Armocromia, rammentando quello che diceva Oscar Wilde: Niente è più necessario del superfluo. Già: ma chi decide cos’è superfluo?