di David Colzi
giugno 2015
A Quarrata dire Carlo Tarocchi o dire sport, è la stessa cosa: infatti questo giovanotto di 77 anni ha passato tutta la vita praticando le discipline più disparate, legando il suo nome ad associazioni sportive locali e non, molte delle quali sono tutt’ora in attività. Noi proveremo a ripercorrere con lui tutte le tappe, certi che qualche cosa ci sfuggirà, perché c’è troppo da raccontare.
Nato a due passi da piazza Risorgimento, il nostro “Carlino” iniziò da piccolo con il calcio, grazie a babbo Severino (conosciuto come “Tarocchino”), il quale a sua volta aveva giocato nelle riserve della Pistoiese in Prima divisione nel 1925; fra l’altro fu sempre Severino a fondare insieme ad altri, “L’Audace Quarrata”, ovvero la prima squadra di calcio del nostro Comune. «Ricordo che il mio primo pallone fu di gomma» dice divertito Carlo «e una volta si disfece per colpa del calore, così dovetti costruirmene uno con la carta, tenendolo insieme con lo spago». Arrivato ai 14 anni venne notato da Bruno Cappellini, quarratino e allenatore della pistoiese, che lo convinse ad allenarsi con la società arancione; ma dopo tre anni, Carlo dovette lasciare per continuare il suo lavoro da elettrauto, un mestiere che ha fatto per tutta la vita. Per qualche anno ancora continuò a giocare la sera dopo cena, in piccole realtà calcistiche pistoiesi. Sul finire degli anni ’50, sempre a Pistoia, Carlo conobbe il Judo, una disciplina allora sconosciuta ai più che cominciava lentamente a farsi largo fra i giovani. Anche in questo caso, nonostante la voglia di continuare, il giovane Tarocchi dovette appendere la cintura al chiodo, perché aprì la propria officina di elettrauto a Quarrata; era il 1961 e da allora la ditta si trova sempre lì in via Torricelli, anche se oggi al timone ci sono i figli Marco e Gabriele.
Ed è proprio a Quarrata che la sua passione sportiva si è allargata in ogni direzione: a metà degli anni ’60, assieme a un gruppo di amici, è stato fra i fondatori del Tennis Club Quarrata: «Inizialmente non avevamo neanche i campi per giocare, e ci dovevamo spostare a Bottegone o Pistoia; poi ci venne in aiuto il Comune» ricorda Carlo. Il primo presidente fu Tiziano Testai, proprietario dell’omonimo Bar, molto conosciuto nella nostra città. Negli anni questa realtà del nostro territorio si è ingrandita, ed oggi è molto conosciuta e apprezzata. Inoltre furono sempre i ragazzi del T.C.Q. a realizzare negli anni ’80 i campi da Tennis alla Selvabassa, con la relativa piscina. Continuando il nostro viaggio nei favolosi anni ’60, arriviamo all’incontro con lo sci: «Furono gli amici Tiziano Testai e Piero Martini a convincermi a provare. Pensi che il mio primo paio di sci l’ho acquistato all’Abetone dal mitico Zeno Colò, per la somma di 20mila lire». E siccome nel nostro Comune mancava un’associazione sciistica, Tarocchi assieme ad un gruppo di appassionati, contribuì alla creazione dello Sci Club Quarrata, che inizialmente permetteva a Carlo e amici di partecipare anche a gare podistiche (perché c’è persino il podismo fra i suoi interessi), prima della Podistica Fattori. «Non racconto spesso di tutte le realtà sportive di cui sono stato partecipe e consigliere» dice divertito Tarocchi «perché se uno non mi conosce, pensa che sia un bugiardo che vuole darsi delle arie».
Un capitolo a parte lo merita il nuoto, in quanto ci fa capire più di ogni altro sport, la tenacia e la voglia di mettersi in gioco di questo quarratino. Pensate che Carlo inizialmente non aveva un buon rapporto con l’acqua, perché da ragazzo aveva rischiato di affogare, ma arrivato a 41 anni, complice un amico, decise di provare a vincere questa paura, facendo una lezione alla Piscina Boario di Pistoia. Ebbene dopo qualche anno, aveva già preso tutti i brevetti per diventare sub e insegnante di nuoto, ed ha continuato questa attività fino a 2 anni fa per l’Associazione Barracuda Sub di Pistoia; da qui la sua passione per le immersioni subacquee. Basta così? «In effetti mi piace andare in bicicletta, e fino a qualche anno fa facevo anche tratte impegnative.» aggiunge Tarocchi.
Carlo ha 3 figli: Marco, Gabriele e Beatrice, e 6 nipoti, Francesco, Matilde, Giovanni, Alessio, Luca e Sara. Ognuno di loro ha fatto o continua a fare, uno o più sport. Una famiglia di sportivi insomma; per lei qual è il più bello? «Gli sport sono tutti belli, proprio come le stagioni;» dice Carlo «e sono convinto che, salute permettendo, ad ogni età se ne può praticare uno». E’ questo il suo elisir di eterna giovinezza? «Certo. Non stare mai fermi mantiene giovani!» conclude Tarocchi «Per esempio adesso non posso fare molta attività fisica, perché ho problemi al menisco, ma nonostante questo continuo a coltivare l’orto e in più il fine settimana vado in Mountain bike, anche se a differenza di qualche anno fa, posso fare solo poche decine di chilometri per volta».