Caro direttore, aspetta un attimo

Caro direttore, aspetta un attimo

di Massimo Cappelli. Foto: Riccardo Boccardi  

ottobre 2012
 
 
Non possiamo farci niente, dobbiamo rassegnarci alla mancanza di Giancarlo per il resto della nostra vita. Dovremo, per forza, fare a meno del suo entusiasmo, della sua vivacità, della sua capacità di comunicare, del suo essere altruista e genuino. Tuttavia, sarà proprio il suo ricordo che ci darà la forza di andare avanti, e quando ci incontreremo di nuovo, a meta raggiunta, là, dove non esiste né spazio né tempo, per lui sarà passato solo un attimo. Io credo! Per questo ho la convinzione che alla fine del “viaggio” un’ora, un anno, mille anni o un secondo, si riducano, a confronto dell’eternità, ad un solo attimo. Quando, inevitabilmente, abbandoneremo la materia, lo spazio e il tempo, penso che, un attimo dopo, ci ritroveremo tutti nella nuova dimensione, dove non esiste né costrizione né sofferenza. Mi fermo qui perché non voglio ricordarlo con “santini” o “coccodrilli” (lui li odiava) né tantomeno voglio dare risposte ai misteri. Voglio però immaginarlo da qualche parte, con i suoi occhiali da sole, il suo Gilet multi tasche, il suo borsello a tracolla e la sua inseparabile macchina fotografica. In qualche edicola a commentare giornali del giorno, o in qualche redazione a litigare sul taglio di un suo pezzo, oppure in qualche bar a raccontare barzellette, o a cercare funghi in una incantevole valle, con il suo amico Tiziano Terzani.

Sono diventato amico di Giancarlo e di sua moglie Marisena diciotto anni fa, quando accompagnai un pullman a Roma, al Teatro Parioli, per il Maurizio Costanzo Show. Prima, a parte qualche incontro sporadico, lo conoscevo soprattutto grazie a TV Quarrata; il mio babbo era, fra l’altro, un suo fan sfegatato e mi diceva sempre: <<Ieri sera alla televisione di Quarrata c’era quel bel giovane con la barba… Che sagoma, tiene banco a tutti>>. La nostra amicizia si è poi consolidata in questi cinque anni, nei quali è stato il direttore responsabile della rivista che state leggendo. Qui, ho avuto modo di scoprire le sue grandi doti di giornalista, unite al suo senso di partecipazione e alla sua grande onestà.

Quando gli proposi di ideare insieme questo trimestrale da inviare gratuitamente a tutte le famiglie di Quarrata, nei primi cinque minuti mi ascoltò in silenzio (cosa del tutto rara!), ma dopo mezz’ora, dando sfogo alla sua irruenta passione per la comunicazione e all’amore per la nostra città, mi presentò, con il suo entusiasmo, già pronta la bozza del sommario. Sperando di non essere stato troppo retorico, mi voglio fare portavoce di tutta la redazione, ma soprattutto di tutti i lettori di NOIDIQUA e voglio dire:
 
GRAZIE GIANCARLO,
Grazie direttore, grazie di essere stato con noi… e ricordando il tuo saluto di rito “Tieni duro”, faremo del nostro meglio, facendo tesoro di tutto ciò che ci hai insegnato.

 

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