La casa domotica

La casa domotica

di Daniela Gori. Ph: Foto Olympia

dicembre 2016

Poteva sembrare un sogno irrealizzabile, invece finalmente da poco tempo è diventato realtà: una casa interamente costruita intorno a lei, rispettando le sue esigenze e i suoi desideri. Nella casa di Elisa Mannelli in via di Brana a Ferruccia, la domotica ha reso più semplici tante operazioni che prima richiedevano l’aiuto dei familiari. La domotica, (da domus, casa e robotica, scienza che progetta “robot”) ha migliorato la qualità della sua vita, rendendo “intelligenti” apparecchiature, impianti e sistemi. Quella di cui stiamo parlando è un’abitazione dove gli impianti sono sempre interconnessi, tramite raffinati dispositivi elettronici e nel futuro prossimo questo tipo di abitazione potrà prendere il posto delle nostre attuali case in cui dobbiamo ancora agire direttamente sugli elettrodomestici.

La casa di Elisa è stata opportunamente progettata e attrezzata con tutta una serie di sofisticati interventi tecnologici che soltanto lei può comandare o anche programmare. «Grazie alle 130 automazioni che io comando dal mio smartphone» ha spiegato Elisa «si sono ridotte del 50% le volte in cui chiedo aiuto». Tra gli automatismi ci sono i comandi per luci, infissi, termoregolazione, videocitofono, ascensore, impianto di irrigazione. Anche alcuni arredi, come armadio e piastra a induzione sono gestiti dalle applicazioni, e per la sicurezza non mancano il sistema di videosorveglianza e di antintrusione. Un progetto che per la sua particolarità è l’unico in Toscana, nato dalla volontà di Claudio e Giovanna, genitori di Elisa. La famiglia ha deciso di realizzarlo creando un’abitazione ex-novo, affrontando a proprie spese – usufruendo solo del contributo regionale per abbattere le barriere architettoniche – un’impresa che forse inizialmente aveva il sapore di una sfida, ma che andando avanti con i lavori si è trasformata in successo.

L’inaugurazione ufficiale della casa è stata fatta nell’agosto scorso, quando Elisa stessa ha dato dimostrazione del funzionamento di alcune applicazioni alla presenza dell’assessore regionale Stefania Saccardi, del direttore della Società della salute di Pistoia e responsabile di zona del distretto pistoiese Daniele Mannelli e dell’assessore comunale al welfare Stefano Lomi. Ma già dal novembre del 2015 la famiglia vi si era trasferita, quando Elisa era alla soglia dei trent’anni. «Il nonno mi aveva donato il terreno per costruirci la casa, ma abbiamo dovuto affrontare una lunga trafila di 15 anni per l’acquisizione dei permessi e la sua realizzazione». ricorda Elisa «Spero che questo progetto possa servire d’esempio per migliorare l’autonomia di persone che dipendono dagli altri a causa delle difficoltà motorie».

Nella casa di Elisa, ingegneri e esperti di tecnologia e di automazioni sono intervenuti su tutto ciò che era possibile motorizzare con dei software appositamente studiati, in modo da permettere la gestione coordinata, integrata e computerizzata degli impianti. La ragazza stessa ha dato indicazioni, sottolineando quello che le può essere utile nella vita quotidiana.

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