di Daniela Gori
settembre 2019
Sembra che abbia qualche remota possibilità di essere realizzato (in un futuro lontano probabilmente) il progetto, avviato quasi per scherzo, per la riqualificazione dell’area dove si trova la chiesa, ormai del tutto diroccata, di San Biagio a Casini. Il potere dei social network, in alcuni casi screditato per l’eccesso di risonanza di certi post, in questa occasione ha scatenato un tam tam che forse avrà ottime conseguenze per il territorio.
Tutto è iniziato quando in una domenica di maggio, il maestro della scuola primaria dell’istituto comprensivo Bonaccorso da Montemagno, Simone Pacini, amante di viaggi e curioso osservatore delle realtà dei vari luoghi vicini e lontani da noi, in un momento particolarmente “meditativo” ha avuto l’idea di scrivere un post sul gruppo Facebook “Sei di Quarrata se…”. Un’idea che lui stesso ha definito «da libro dei sogni»: riqualificare tutta l’area di San Biagio, trasformandola non in un luogo di semplice ristoro come era stato pensato tempo fa, in cui la chiesa sarebbe divenuta un ristorante, e neppure una zona residenziale dove, degli appartamenti, avrebbero preso il posto dell’edificio di culto. No, il sogno di Pacini era di vedere tutto il sito trasformato in un parco storico-archeologico.
Il modello a cui il maestro si sarebbe ispirato era quello dell’abbazia di San Galgano: «Questa chiesa ormai ridotta a rudere, senza tetto, avvolta dalla vegetazione con le finestre ad arco gotico che si scorgono tra i rampicanti selvatici, mi ha ricordato la famosa abbazia senza tetto dell’eremo di Montesiepi nel comune di Chiusdino, in provincia di Siena» spiega Pacini, che, sebbene un po’ meravigliato per l’interesse suscitato dal suo post in quei giorni, ha continuato a mantenere i contatti con quanti si sono proposti di contribuire alla realizzazione del progetto. «Ho pensato che quell’abbazia attira da sempre molti visitatori, e pur con le dovute differenze forse anche qui si potrebbe fare un luogo di richiamo su quella falsariga». Del resto la chiesa di San Biagio secondo alcune fonti pare risalga all’anno Mille e a vederla ha un aspetto intrigante, che la ammanta di mistero e incuriosisce allo stesso tempo. «Da quando poi via Firenze che passa accanto alla chiesa è diventata di collegamento con Prato, anche questa è una porta di ingresso a Quarrata, e quest’area potrebbe diventare una “cartolina” rappresentativa. Poi nei paraggi ci passa la pista ciclopedonale, quindi il parco storico potrebbe essere meta di belle passeggiate o biciclettate» prosegue Pacini.
Dopo il famoso post, intanto, Pacini ha ricevuto tanti messaggi di interesse e di proposte di collaborazione, non solo su Facebook, ma anche in privato, e molti di questi erano di professionisti in materia, come storici, architetti, archeologici. «E’ nato una specie di gruppo di lavoro, e stiamo in contatto per proporre un progetto. Del gruppo fanno parte gli architetti David Ulivagnoli (che coordinerà il progetto di proposta) ed Elena Chiti e l’archeologa Francesca Fanini» dice Pacini «è iniziato anche un dialogo con la parrocchia per verificare la possibilità di concretizzare il progetto» conclude Simone Pacini.
(La foto sopra, fa riferimento al recupero delle campane della chiesa, avvenuto nel 2008)