di Massimo Cappelli settembre 2019 Il termine radical chic pare sia stato coniato in America negli anni Settanta. La rivolta studentesca del Sessantotto ottenne sì, molte conquiste sul piano socio-culturale, vincendo la sua lotta contro i reazionari, ma al tempo stesso lasciò anche un lungo strascico di banalità, per esempio (scusate il bisticcio di parole) […]
Leggi tutto →di Massimo Cappelli marzo 2019 Il suo nome è “Vantaggi in Comune” e in queste tre parole si racchiude tutto il significato per il quale è stato concepito il sistema del nuovo Circuito Commerciale cittadino, ovvero premiare, con un vantaggio-sconto, tutti i concittadini che acquisteranno i loro prodotti dai negozi di vicinato, facendo in […]
Leggi tutto →di Massimo Cappelli settembre 2018 Il compianto comico mio amico Niki Giustini in un suo sketch dove rappresentava un cliente ed un bottegaio recitava così: «Che me lo dà un etto e mezzo di prosciutto?» «Certo signore» rispondeva il bottegaio mettendo sulla bilancia un foglio di carta gialla spesso tre millimetri. Il cliente allora: «Oh […]
Leggi tutto →di Massimo Cappelli giugno 2018 «Lorenzo, smetti di giocare con il game boy e vai a fare i compiti». «Martina… basta pettinare quella Barbie che Big Jim non la riconosce più». «Matteo spegni la Playstation e vieni a tavola che stiamo aspettando tutti te». Negli ultimi decenni quanti genitori hanno pronunciato frasi del […]
Leggi tutto →di Massimo Cappelli marzo 2018 Nel 1967 Francesco Guccini e I Nomadi portarono al successo la canzone “Dio è morto” che fu prima censurata e poi addirittura riammessa da papa Paolo VI. Il Pontefice spiegò che in essa non c’era alcun vilipendio alla religione, poiché un verso della canzone recitava: “…se Dio muore è […]
Leggi tutto →di Massimo Cappelli giugno 2017 Mi viene in mente uno spettacolo di Roberto Benigni degli anni Ottanta che ho visto in una delle sue prime tournée, quando impostava tutto sulla politica, la storia e la religione, stravolgendone ed esasperandone i contenuti. Quasi all’inizio del monologo, citando i sette vizi capitali: superbia, accidia, lussuria, ira, […]
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