di David Colzi
marzo 2011
Il bello di NOIDIQUA è che non si esauriscono mai gli argomenti: ad esempio nel numero di dicembre 2010 abbiamo realizzato uno speciale sulla creatività, ciononostante non abbiamo esaurito l’argomento musica. A conferma, vi presentiamo in questo numero un insegnante che ha fra i suoi meriti, quello di aver realizzato nella nostra città il primo corso di batteria, oltre venti anni fa.
La sua passione quando è nata?
Agli inizi degli anni ’70 quando i miei genitori mi comprarono la prima batteria; avevo quattordici anni, anche se era da quando ne avevo cinque che sognavo di suonare questo strumento!
La svolta?
A diciassette anni quando vidi al Tamburo della Luna di Quarrata Tullio de Piscopo suonare dal vivo; lì decisi che era arrivato il momento di prendere delle lezioni di batteria, così sono finito alla scuola di Prato da Mac Poldo che è considerato uno dei migliori insegnanti che ci siano in Toscana. Pensi che nei primi anni ’80 nella nostra scuola, girava anche Ginger Baker il batterista dei Cream (Noidiqua N°2 del 2009); insomma c’era un bel giro e la scena musicale era effervescente!
Nello specifico come era la Quarrata musicale degli anni ’70?
Per quelli della mia generazione c’erano ancora “i Miti” che adesso non esistono più perché tutto è a portata di mano grazie alla tecnologia. Prendiamo ad esempio Ginger Baker: quando arrivò da noi, ci sembrò un sogno poter vedere il mitico batterista dei Cream che suonava nella nostra sala prove e ci parlava di Eric Clapton. Oggi basta andare su You Tube e trovi tutti i video che vuoi, ma allora avevi solo i dischi e la radio per ascoltare musica. Quindi c’era molta più emozione e si percepiva anche andando a sentire le giovani band quarratine e non solo: anche una piccola realtà come la nostra era avvincente…
Ma ci saranno stati anche lati negativi…
Non c’erano molti posti per suonare e quindi ci si arrangiava con soffitte, casolari disabitati, rimesse ed ovviamente, chi come me suonava la batteria, aveva un doppio problema, cioè l’ingombro e il rumore.
Ma poi è arrivata la prima scuola di batteria quarratina!
Era la metà degli anni ’80, forse il 1987 e la scuola durò per circa un anno: il tutto era gestito da me con l’aiuto di Poldo, ma siccome lui stava a Prato, ero io che seguivo i ragazzi. In effetti la scuola esisteva già, si chiamava Diapason ed era in Via della Repubblica, seguita dai ragazzi del Pentagramma tra cui Charlie Giannini; il mio contributo fu quello di inserirvi il corso di batteria.
Oltre che insegnante lei è da sempre un turnista…
Vero. Non ho mai avuto una band mia ma ho sempre dato il mio contributo in serate ad altri gruppi più o meno famosi, oppure partecipando a progetti musicali. Mi ricordo ad esempio che durante i primi anni ’80 ho suonato con i Litfiba a Firenze in una serata in cui il loro batterista si era infortunato e avevano bisogno di un sostituto. Comunque ho sempre orbitato intorno a gruppi molto meno famosi ma non per questo di minore qualità musicale. Oggi suono con la band di Daniele Montenero, già leader dei Romans, band degli anni ’70 ancora in attività. In questo progetto mi alterno ad un altro batterista, Maurizio Segurotti.
Parliamo dell’amicizia con Ellade Bandini.
Lui è uno dei migliori turnisti di sempre, a livello nazionale e non solo; collabora da sempre con Francesco Guccini ed ha lavorato con Fabrizio De Andrè, Paolo Conte, Angelo Branduardi, Mina e tanti altri in oltre quarant’anni di attività. Sono sempre stato un suo fan e da circa due anni siamo diventati amici tanto che ci sentiamo telefonicamente e quando è di passaggio da queste parti, si ferma volentieri a mangiare a casa mia. Quando ci vediamo ovviamente ci scambiamo opinioni e aneddoti sul “mondo delle bacchette”, quindi anche io che insegno… non finisco mai di imparare.
Torniamo alla didattica: oggi ha qualche allievo che promette bene?
Sicuramente nella mia scuola a Quarrata c’è Marco De Curtis che con il suo gruppo Raven Tide stanno producendo un disco tutto loro. La cosa davvero interessante è che alcuni pezzi di questo lavoro sono stati inseriti in una compilation che sta andando molto bene negli Stati Uniti in particolare in California. Poi ci sono tanti altri allievi, alcuni dei quali sono stati inseriti su NOIDIQUA nei numeri precedenti, che suonano in giro e questo mi riempie di soddisfazione.
Ma gli allievi quarratini suonano con passione?
Purtroppo non sempre: si vede tanto impegno, tanta tecnica, ma poca “intenzione musicale”… anche questo è sintomo dei tempi che cambiano: quando ho iniziato io era importante mettere il cuore nello strumento ed emozionare, mentre oggi tutti “fanno a gara” a dimostrare di essere i migliori. Io punto molto su una via di mezzo tra tecnica e gusto, ma mi rendo conto che è difficile tenerli a freno! (sorride)